Cialente: «La sua presenza in giunta servirà a difendere la città dagli interessi che arrivano da fuori»
L’AQUILA «Se la politica sceglie i magistrati, alla fine faremo il governo dei magistrati, cancellando la sovranità popolare». Da Teramo il ministro Gaetano Quagliarello lancia strali contro la nomina di Nicola Trifuoggi a vicesindaco e assessore del Comune dell’Aquila. Il botta e risposta si consuma in pochi minuti, con la replica immediata dell’ex procuratore di Pescara: «Non è stato nominato assessore un magistrato», sottolinea Trifuoggi, «ma un cittadino a tutti gli effetti». E al ministro risponde anche il sindaco Massimo Cialente: «Io vicino alla magistratura ci sto bene, è la parte politica di Quagliariello che da decenni sfugge la giustizia». Dal palco dell’auditorium teramano nel quale si stava svolgendo la convention elettorale del Nuovo centrodestra, il ministro ieri si è scagliato contro la nomina dell’ex procuratore nella giunta del sindaco Cialente, tornato a indossare la fascia tricolore dopo il ritiro delle dimissioni annunciate in seguito all’inchiesta sui puntellamenti. Prendendo spunto da queste vicende, Quagliariello ha detto che «la politica deve riprendersi i propri spazi, ma la nomina di Trifuoggi, anche se lui è un’eccellente persona, non è una bella pagina, specie se voluta da un sindaco che si è dimesso dieci volte. Come può essere che un magistrato entri in politica, per di più nominato in un luogo dove ha operato e inciso?». La replica di Trifuoggi è stata tempestiva: «Ricordo al ministro che non ho avuto remore ad accettare, perché sono in pensione da un anno e mezzo e ho lasciato i miei incarichi all’Aquila nel 2003. Mi sembra che nel frattempo in questa città e in questa regione di cose ne siano successe». L’ex capo della Procura di Pescara, titolare delle inchieste che nel 2008 hanno decapitato la giunta Del Turco con la Sanitopoli, ha insistito spiegando che «è evidente che dietro alla proposta che mi è stata fatta non c’è solo un sindaco, ma una forza politica, e che non sia stata una proposta inopportuna da rifiutare. Qui non hanno nominato assessore un magistrato, ma un cittadino a tutti gli effetti». Cialente, rimarcando che si è dimesso solo due volte, la prima nel 2011 e sempre per difendere gli interessi della città terremotata, ha poi affermato: «Quagliariello non ha compreso che a seguito del gravissimo attacco perpetrato nei confronti della città, ho scelto Trifuoggi per dimostrare all’Italia che abbiamo agito in maniera limpida e che le battaglie sono state fatte per contrastare interessi pesanti che arrivavano da fuori. L’ho scelto anche per difendere l’onore degli aquilani, tacciati di essere disonesti. Credo nel primato della politica, che deve assumersi le responsabilità e agire in coscienza, ma senza avere paura di rapportarsi con la magistratura».