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Data: 27/01/2014
Testata giornalistica: Corriere della Sera
De Girolamo: «Il governo non mi ha difeso» E si dimette da ministro

Lascia il dicastero delle Politiche agricole dopo le polemiche per l’inchiesta sulla Asl di Benevento.

Dopo essersi difesa alla Camera dei deputati dalle accuse di coinvolgimento nell’inchiesta sulle Asl di Benevento, la ministra Nunzia De Girolamo annuncia: «Mi dimetto da Ministro. L’ho deciso per la mia dignità: è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità». De Girolamo ha comunicato la sua decisione in una nota.

De Girolamo: nove mesi da ministra

De Girolamo: nove mesi da ministra
De Girolamo: nove mesi da ministra
De Girolamo: nove mesi da ministra
De Girolamo: nove mesi da ministra
De Girolamo: nove mesi da ministra

I COMMENTI-Così il ministro per le infrastrutture e i trasporti, Maurizio Lupi all’annuncio delle dimissioni della De Girolamo: «Rispetto il grande gesto di dignità di Nunzia, che rispecchia la sua passione per la politica sempre disinteressata e desiderosa solo di voler costruire un futuro più giusto. E di servire il bene comune. Mi dispiace perdere un ottimo ministro, ma so che guadagneremo in ruoli di grande responsabilità una risorsa enorme e tanta energia e passione per l’affermazione del Nuovo Centrodestra». Renato Brunetta è garantista, quindi anche nei confronti del caso De Girolamo , e afferma: «Ne prendo atto. Non conosco le ragioni né il merito. Io sono sempre garantista e non lo si può essere a corrente alternata. Garantisti con gli amici e con i nemici, sempre». Lorenzo Guerini, portavoce della segreteria del Pd, dichiara: «Prendiamo atto delle dimissioni del ministro De Girolamo, a seguito delle vicende su cui il Pd l’aveva incalzata in Aula. Ora più che mai il Pd è impegnato a portare a casa un percorso di riforme, legge elettorale, Titolo V, Senato gratis per il Paese e i suoi cittadini». Luigi di Maio , deputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Camera commenta così le dimissioni della ministra: «La De Girolamo si è dimessa per evitare la nostra mozione di sfiducia. Avevamo ragione noi. Il resto sono solo scuse». Il M5S aveva presentato una mozione di sfiducia nei confronti dello stesso ministro che, su decisione della conferenza dei capigruppo di Montecitorio, avrebbe dovuto essere esaminata e votata in aula la prima settimana di febbraio.

Nunzia De Girolamo, dal baciamano di Berlusconi al partito di Alfano

Nunzia De Girolamo, dal baciamano di Berlusconi al partito di Alfano
Nunzia De Girolamo, dal baciamano di Berlusconi al partito di Alfano
Nunzia De Girolamo, dal baciamano di Berlusconi al partito di Alfano
Nunzia De Girolamo, dal baciamano di Berlusconi al partito di Alfano
Nunzia De Girolamo, dal baciamano di Berlusconi al partito di Alfano

LA STORIA- Nata nel 1975 a Benevento, Nunzia De Girolamo è figlia di Nicola De Girolamo, direttore per anni del Consorzio Agrario della cittadina sannita. Dopo la laurea in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma, si avvicina alla politica e a Forza Italia in occasione della campagna elettorale delle Europee del 1999, quando sostiene il candidato di bandiera Mario De Falco, poi morto suicida nel 2005. Divenuta coordinatrice dei giovani di Forza Italia della provincia di Benevento si candida alle elezioni comunali del 2006, dove ottiene soltanto 178 preferenze e non risulta eletta. Ma è tutta Forza Italia che va malissimo in quelle comunali, raccogliendo appena tre seggi a fronte invece di un risultato migliore alle politiche. E’ un momento cruciale questo nell’ascesa della giovane esponente beneventana. Risale a questo periodo, infatti, il primo contatto con Silvio Berlusconi.

IL CONTATTO CON BERLUSCONI- Secondo alcune fonti, la giovane sannita viene presentata al Cavaliere nel corso di un comizio a Napoli a inizio 2007. Si narra che la De Girolamo abbia subito fatto colpo su Berlusconi regalandogli «picotta» dell’Unicef, ribattezzata «Libertà». Dentro la bambola, c’era il suo numero di telefono. Secondo altre fonti interne agli ambienti politici beneventani, a far conoscere la De Girolamo a Berlusconi sarebbe stato l’allora ministro degli interni Claudio Scajola conosciuto tramite la moglie del secondogenito di Clemente Mastella, Elio, concittadina proprio del ministro ligure. Le malelingue parlano anche di qualcosa di più di una semplice amicizia tra Scajola e la De Girolamo. Sempre in questo periodo, nel corso di una cena di Natale organizzata dai vertici locali del partito, intervenendo telefonicamente, Silvio Berlusconi chiede espressamente di parlare con la De Girolamo. E’ di fatto questa la prima vera investitura da parte del Cavaliere, che nel 2007 la porta a diventare coordinatrice del partito a Benevento.

LA CANDIDATURA- Nel 2008, su espressa volontà dello stesso Berlusconi, La De Girolamo viene candidata alle politiche nelle liste del Popolo delle Libertà come numero 7 e viene eletta in Parlamento. La De Girolamo fa parte del gruppo delle così dette «Amazzoni», deputate giovani e di bella presenza che nell’intento del Cavaliere dovrebbero dare una svolta al partito e alla politica italiana. L’attivismo della giovane beneventana, sempre in prima fila al fianco del Cavaliere, la portano a diventare in breve la plenipotenziaria del centrodestra locale. La De Girolamo sale per la prima volta agli onori della cronaca nazionale per aver scambiato insieme con la collega Gabriella Giammanco, durante una delle prime sedute parlamentari della legislatura, bigliettini «galanti» col premier Berlusconi. E’ proprio in Parlamento che la futura ministra conosce Francesco Boccia, deputato pugliese del Pd, con cui si sposa nel 2011 e da cui ha una figlia.

IL VOLTAFACCIA- Proprio il legame con Boccia, uno dei fedelissimi di Enrico Letta, le apre le porte del governo delle ormai «piccole intese». Dal 28 aprile 2013 la De Girolamo viene nominata ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Quando ancora è forte il legame con Berlusconi, la De Girolamo è una dei ministri del Pdl che il 30 settembre 2013 presenta le dimissioni «irrevocabili», che successivamente vengono respinte dal presidente del consiglio Letta. Il 16 novembre 2013, con la fine del Popolo della Libertà e il rilancio di Forza Italia, la De Girolamo aderisce al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano voltando clamorosamente le spalle all’uomo che l’ha creata politicamente: Silvio Berlusconi. Da lì a qualche settimana lo scoppio del caso della Asl di Benevento a causa del quale si è dimessa

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