Gentile direttore, brutti, sporchi e cattivi. È l’immagine dei clochard cacciati dall’atrio della stazione centrale di Pescara, così come traspare dai servizi (sul campo) pubblicati da Il Centro. Disperati ed emarginati che – secondo quanto dichiarato dagli stessi responsabili della Caritas – rifiutano persino la possibilità di dormire nella casa di accoglienza che dispone di una ventina di posti. I pochi che ci hanno provato sono andati via perché - è stato detto – non rispettano le regole, non si lavano, si ubriacano e qualcuno fa uso di droghe. Così i barboni continuano a dormire all’addiaccio in un tunnel della stazione nei loro precari giacigli di cartone. Il tempo sta peggiorando e non si può pensare di lasciare questi emarginati altre notti al gelo. Una soluzione va trovata. Si tratta di essere umani, ciascuno con il suo doloroso passato alle spalle Forse un’azione più pressante di convincimento potrebbe essere la strada da seguire. L’atteggiamento peggiore sarebbe quello di ritenere ineluttabile l’attuale situazione. Non vorremmo che ci scappasse il morto. Francesco Di Miero