Avrebbe attestato falsamente la regolarità tecnica della delibera di costituzione del Dipartimento speciale della Provincia, sapendo che ne sarebbe diventato il responsabile. Con l'accusa di falso e abuso d'ufficio, la Procura dell'Aquila (sostituti procuratori Stefano Gallo e Roberta D'Avolio) ha iscritto sul registro degli indagati il sindaco di Avezzano, Giovanni Di Pangrazio. La vicenda giudiziaria che ha visto un'intera giunta provinciale sfilare presso la sede provinciale delle Fiamme gialle (Nucleo di polizia tributaria dell'Aquila, diretto dal tenente colonnello Gianluca De Benedictis) ruota attorno alla delibera di giunta, la numero 18 del 2011. Secondo le contestazioni dei due pm, in sede di organizzazione della Provincia dell'Aquila, Di Pangrazio, all'epoca dirigente dell'ente sotto ordinato al Direttore Generale al pari degli altri dirigenti, «omettendo di astenersi in presenza di interesse proprio in quanto perfettamente a conoscenza che il giorno successivo sarebbe stato nominato Direttore dell'istituendo Dipartimento “speciale”, che lo vedeva interessato, attestava falsamente la regolarità tecnica della delibera che riorganizzando la Provincia, istituiva tale Dipartimento cui erano sotto ordinati ben cinque settori e che non rispondeva al Direttore Generale cui invece rimanevano subordinati gli altri due Dipartimenti e così legittimandosi appositamente quale figura apicale atipica e non prevista dalla Legge, subordinato solamente al Presidente della Provincia al pari del Direttore Generale procurandosi così un ingiusto profitto pari a 18 mila euro annui quale retribuzione accessoria, superiore di 8 mila euro al corrispondente emolumento accessorio riconosciuto invece ai capi degli altri due Dipartimenti, con violazioni che non consentono l'esistenza di dirigenti dotati di tale autonomia dal Direttore Generale da non rispondere a tale figura apicale nell'esercizio delle funzioni loro assegnate». Un'operazione amministrativa che ha consentito di creare un Dipartimento a sé che inglobasse quello delle Risorse, dello Sviluppo e di Supporto, direttamente collegato al presidente della Provincia. Raggiunto telefonicamente, Giovanni Di Pangrazio ha soltanto detto: «Mi hanno chiesto un parere tecnico che ho riferito». Secondo quanto risulta il sindaco di Avezzano (assistito dagli avvocati Antonio Milo e Claudio Verini) è stato sentito dagli inquirenti a metà dicembre ai quali ha riferito che l'incarico (oggetto dell'indagine) era stato offerto anche ad altri dirigenti e che la scelta finale sarebbe stata esercitata dal Presidente della Provincia, Antonio Del Corvo in via discrezionale e che dunque non vi era nessuna certezza sulla sua nomina. In relazione poi al falso ideologico, il primo cittadino ha sostenuto come il suo fosse solo un parere tecnico.