Anche se la melina delle banche sui 200 milioni da iniettare nei conti Alitalia aveva destato nei giorni scorsi qualche preoccupazione. Ora però il pericolo è scongiurato. Gli istituti di credito avrebbero infatti trovato l’intesa e, salvo colpi di scena, dovrebbero aprire già oggi i cordoni della borsa.
In effetti c’è da limare ancora qualche piccolo dettaglio, non tanto nei confronti della compagnia aerea (che ha fornito le garanzie richieste), ma all’interno della compagine bancaria stessa. In altre parole sia Intesa che Unicredit, i maggiori finanziatori, sono pronti a fare la propria parte, ma pretendono che anche Monte dei Paschi e Popolare di Sondrio si assumano i rispettivi oneri finanziari senza ulteriori indugi. Il chiarimento - spiega una fonte bancaria milanese - dovrebbe arrivare a breve, per consentire un rafforzamento dei conti e una tranquilla navigazione nei prossimi mesi. Anche perché, proprio in virtù della stretta con Etihad, i dissapori tra i soci italiani e le banche che hanno supportato il salvataggio Alitalia, non aiutano la trattativa finale. Tant’è che Palazzo Chigi sarebbe in pressing sulle banche per chiudere il cerchio rapidamente e senza sollevare troppi polveroni mediatici. In cambio avrebbe garantito da un lato il massimo appoggio nella riscrittura di una serie di regole sul trasporto aereo (eliminando alcuni privilegi delle low cost), dall’altro la disponibilità a mettere in campo il paracadute degli ammortizzatori sociali per gli esuberi.
Il piano Del Torchio ne prevede circa 1.900 (280 piloti; 350 assistenti di volo, 480 addetti del personale di terra, 190 nella manutenzione e 600 negli uffici) che saranno gestiti, assicura l’azienda, senza licenziamenti. A partire da questa settimana entreranno nel vivo gli incontri per definire i numeri settore per settore. Arrivano intanto segnali positivi dal traffico passeggeri: +4% per quelli trasportati durante le vacanze di fine anno rispetto al 2012, +4,3%, sempre nel 2013, sulle rotte internazionali.
TEMPI STRETTI
Se è certo che gli stipendi saranno pagati (sono stati «bollinati» nel week end), è altrettanto sicuro che sul fronte della trattativa con i sindacati il governo non farà mancare il suo sostegno. Del resto Palazzo Chigi così come le banche e l’amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio sanno bene che il matrimonio con Etihad è davvero l’«ultima chance» per la compagnia. In questa fase sarebbe molto rischioso alimentare sospetti sulla tenuta del bilancio e, soprattutto, sugli impegni finanziari sottoscritti appena un paio di mesi fa. In effetti i 200 milioni che devono arrivare dalle banche non sono altro che le risorse previste nel piano industriale di luglio. Finanziamenti che dovevano essere scongelati subito dopo la conclusione dell'aumento di capitale.
Ma evidentemente, nonostante gli annunci e l’ok del consiglio di amministrazione del 20 dicembre, manca ancora qualcosa per poter dire che il cerchio si sia davvero chiuso. Il via libera dovrebbe comunque essere imminente. Tant’è che dalla Magliana si ostenta la massima tranquillità sulla conclusione positiva dell’operazione.
LE CONDIZIONI
Tra gli azionisti della compagnia si è anche convinti che dal viaggio di Stato del presidente del Consiglio Enrico Letta ad Abu Dhabi - ai primi di febbraio - potrebbe arrivare la spinta decisiva per Etihad. Sotto traccia il consigliere economico del premier, Fabrizio Pagani, tra i gli artefici della soluzione araba insieme agli uomini di Atlantia e a Del Torchio, continua a seguire la regia dell’operazione. Per dare finalmente un partner e un futuro industriale ad Alitalia.
Corrono i prezzi dei biglietti aerei
Il 2013 è stato un anno molto freddo sul fronte prezzi, ma non tutte le voci hanno sperimentato una frenata e tra i rincari c'è quello relativo al trasporto aereo dei passeggeri, lievitato del 13,8% su base annua (contro il +4,2% del 2012). In altre parole i biglietti dei voli sono diventati decisamente più salati. E ad aumentare sono stati soprattutto i voli europei (+22,3%). Un rialzo, spiega l'Istat, imputabile agli incrementi nei prezzi dei voli low cost. Il trasporto aereo nel suo complesso ha quindi visto nel 2013 crescere le tratte internazionali (+14,9%), riscaldate più che dalle rotte intercontinentali (+3,3%), da quelle del Vecchio Continente, schizzate di oltre il 20% (dal 2,5% del 2012), su cui i low cost, precisa l'Istat, pesano per circa il 50%. Al contrario i voli nazionali nella media del 2013 hanno registrato un dimezzamento, anche se i rincari sono comunque proseguiti (+8,6%).