PESCARA Valigia, biglietto e guardia giurata. Di notte, alla stazione centrale di Pescara, si parte solo... con la scorta. Dallo scorso 20 gennaio infatti - causa barboni - dalle 23.15 alle 4.45 la stazione è chiusa e chi deve prendere un treno in questa fascia oraria (sono quattro gli Intercity che fanno scalo a Pescara durante la notte) può entrare soltanto citofonando e facendosi aprire dai vigilantes, a cui è affidato il controllo dell’intera struttura. Stesso discorso vale per chi scende dal treno dopo le undici di sera e prima delle cinque del mattino: le porte della stazione sono chiuse, senza guardia giurata non si esce. Già dallo scorso mese di maggio, in coincidenza con l’apertura del dormitorio della Caritas, Rfi (Rete ferroviaria italiana) aveva avviato la chiusura notturna della stazione a intervalli, per combattere il degrado provocato dalle decine di senzatetto che bivaccavano lì ogni notte. «Il provvedimento però non è servito a risolvere il problema - ha spiegato il responsabile della comunicazione di Rfi, Giuseppe Angelini -. Per noi è importante salvaguardare gli utenti della stazione dal degrado provocato dalle decine di "senzadimora" che si riversavano lì ogni notte e che nel periodo di Natale hanno superato le settanta unità». Di qui la chiusura, dalle 23.15, tutti i giorni. Lo «sfratto» dei barboni ha suscitato la protesta del consigliere regionale e comunale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo e di Sel.