Nuova riunione della coalizione per la scelta del candidato sindaco, i partiti restano divisi I centristi minacciano di andare da soli. Chiavaroli: «Dobbiamo ricompattarci». E Pagano va a Roma
PESCARA Il conclave del centrodestra è fallito. I partiti della coalizione sono usciti dalla riunione di ieri pomeriggio, in piazza Unione, ancora profondamente divisi sul candidato sindaco. L’Udc avrebbe minacciato addirittura di rompere, nel caso in cui dovesse essere riproposto Luigi Albore Mascia per un secondo mandato. L’unico segnale positivo è arrivato dalla senatrice del Nuovo centrodestra Federica Chiavaroli: «Siamo tutti d’accordo nel voler andare uniti alle elezioni». Ma le divisioni all’interno della coalizione appaiono profonde. Tanto è vero che non è stata fissata nemmeno la data del prossimo incontro tra i partiti del centrodestra. Il presidente regionale di Forza Italia Nazario Pagano avrebbe intenzione di procedere nei prossimi giorni con incontri bilaterali, a cominciare dall’Udc, per cercare di riavvicinare le parti in gioco. L’incontro di ieri era stato definito addirittura un conclave, cioè una riunione fiume dalla quale sarebbe dovuto uscire il nome del candidato sindaco. Invece, è durata appena qualche ora, cioè il tempo necessario per prendere atto della distanza tra i partiti. Erano presenti, per Forza Italia, Nazario Pagano; per il Nuovo centrodestra, Federica Chiavaroli; per Pescara futura Carlo Masci; per Fratelli d’Italia, Roberto Petri; per l’Udc, Enzo Di Vittorio e Nedo Poli. Forza Italia ha riproposto la candidatura di Mascia, ma non battendo i pugni sul tavolo come forse il sindaco sperava. Il partito di Berlusconi si è detto pronto ad adottare lo strumento delle primarie, nel caso di un mancato accordo sul sindaco uscente. Il Nuovo centrodestra ha rilanciato il nome del presidente della Provincia dimissionario Guerino Testa, che proprio domenica scorsa, in una convention di Ncd a Teramo, ha ricevuto la benedizione del vice premier Angelino Alfano e del ministro Gaetano Quagliariello. L’Udc, invece, ha ribadito il suo no alla candidatura di Mascia, ma anche allo strumento delle primarie. «Adesso ci siamo espressi sul sindaco uscente», ha detto Di Vittorio, «dopodiché analizzeremo altre eventuali proposte, tra cui quella di Testa». Mascia, in compenso, può contare sull’appoggio degli altri partiti alleati, come Pescara futura e Fratelli d’Italia. Entrambi sono favorevoli a un secondo mandato del sindaco, ma se si dovesse fare ricorso alle primarie, allora sarebbero pronti a schierare dei loro candidati Per la lista civica di Carlo Masci si fa il nome del vice sindaco Berardino Fiorilli. «Dobbiamo in tutti i modi ricompattare la coalizione», ha affermato la Chiavaroli, «non ci possiamo permettere di perdere un altro pezzo della maggioranza, come l’Udc. Dalle precedenti elezioni abbiamo già perso la Lista Teodoro». Insomma, il centrodestra non è intenzionato a sacrificare partiti alleati per candidare di nuovo Mascia. E a questo punto, visto che sul sindaco uscente e su Testa non si trova l’accordo, potrebbe farsi avanti una terza scelta, quella di Fiorilli oppure dello stesso Masci. Intanto, secondo indiscrezioni, Pagano sarebbe intenzionato a portare la questione di Pescara direttamente a Roma, con la speranza che i partiti nazionali possano sbrogliare questa matassa. Mascia, del resto, non è disposto a fare passi indietro. Domenica scorsa, si è recato a Bari per una convention di Forza Italia e in quell’occasione ha incontrato l’ex ministro Raffaele Fitto, dal quale avrebbe ricevuto delle precise rassicurazioni. «A Pescara», avrebbe detto l’ex ministro secondo il racconto di Mascia, «c’è un candidato sindaco uscente che è di Forza Italia, un candidato naturale per il secondo mandato che rappresenta un presidio di certezze per il nostro partito».