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Pescara, 25/11/2024
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Data: 28/01/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Mascia o Testa, il caso a Roma. Niente accordo tra Fi e Ncd per il candidato sindaco. Il rischio di scissione e l’ipotesi di correre separati

Resta sospesa in aria la moneta del testa o croce, anzi del Testa o Mascia, dilemma che sta arrovellando il centrodestra in cerca di un candidato sindaco che unisca. La riunione del tavolo politico convocata per ieri pomeriggio nell’ufficio di Nazario Pagano, nel palazzo del Consiglio regionale, è servita solo a marcare una volta di più le distanze tra parte della coalizione e il nome del sindaco uscente. Il Nuovo Centrodestra insiste per la candidatura di Guerino Testa e l’Udc, ieri rappresentato al tavolo dall’onorevole Nedo Poli, coordinatore regionale (c’era anche il coordinatore provinciale Di Vittorio), ha ribadito a chiare note che non intende appoggiare Albore Mascia.
Il rischio di scissione è dietro l’angolo, se è vero - come risulta al Messaggero - che se Forza Italia dovesse continuare ad insistere senza se e senza ma sul nome di Luigi Albore Mascia, i dissidenti del centrodestra sarebbero pronti a smarcarsi dalla coalizione per scendere in campo con una nutrita e agguerrita pattuglia di liste civiche. E in quello scenario le candidature a sindaco potrebbero moltiplicarsi, e non necessariamente guardando a destra, visto che circola anche il nome di Roberto De Camillis, per il momento sulla scena nel ruolo di osservatore. Troppo netto e troppo severo il giudizio espresso dall’Udc nei confronti delle scelte condotte dalla maggioranza guidata dal primo cittadino, in particolare quelle di Corso Vittorio Emanuele e della duna sulla riviera sud, scelte care a Masci ma considerate «di rottura» e lontane dalle priorità di cui la città ha invece bisogno, secondo il punto di vista dell’Udc.
Nondimeno c’è chi in coalizione non si sente rassicurato dal nome di Testa o almeno non vede in lui il candidato sicuramente vincente nella corsa a sindaco come l’Ncd lo dipinge; al contrario riconosce ad Albore Mascia il ruolo di candidato naturale, secondo il principio della riconferma degli uscenti, sostenuto con decisione da Forza Italia.
Pagano tenta di rimettere la palla al centro e di smorzare la tensione che pure ieri non è mancata. «Abbiamo riparlato del metodo attraverso il quale cercare di individuare il nome che metta tutti d’accordo - ha dichiarato Pagano -. Su una cosa abbiamo trovato tutti piena sintonia ed è l’unità della coalizione: non c’è da parte di nessuno la volontà di correre da solo, spaccando la coalizione, lo stesso Poli ha ribadito di voler restare con il centrodestra e questo è positivo» ha aggiunto il presidente regionale di Forza Italia, che in questa fase coordina la delicata trattativa.
Dopo la fumata nera di ieri, lo stesso Pagano andrà a chiedere consiglio a Roma, domani, in un faccia a faccia con i vertici del partito. Se non si arriverà allo strappo, l’intesa si potrebbe trovare attraverso il percorso delle primarie, su cui però Pagano è cauto: «Farei ricorso alle primarie solo come estrema ratio ovvero anche nel caso che Mascia decida di fare un passo indietro, ipotesi che al momento non vedo» ha detto ancora. «Va trovato un metodo per la scelta del candidato ed è fondamentale l’unità» ha confermato Carlo Masci, presente al tavolo di ieri. «Chi fa le cose che ha sempre fatto ottiene i risultati che ha sempre ottenuto: se vogliamo di più e di meglio dobbiamo fare cose diverse» è la filosofia in casa Ncd.

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