Reazione al piano choc proposto dall'azienda. Braccia incrociate, presidi e cortei a Susegana, Solaro e Porcia. La proprietà cerca il dialogo: "Aperti alla discussione". Ma i lavoratori non si fidano, "andremo a Roma"
La reazione dei lavoratori della Electrolux al piano choc presentato dall'azienda, e che prevede il dimezzamento dei salari, non si è fatta attendere. I lavoratori si sono riuniti stamattina all'alba nelle fabbriche di Susegana e Porcia e, dopo un'assemblea, hanno deciso per un'intera giornata di sciopero e manifestazioni. Inoltre hanno votato un ordine del giorno che chiede al premier, Enrico Letta, di convocare un tavolo sulla vertenza. Inizia così la protesta dei dipendenti contro il piano dall'azienda.
Verso le 8, sia da Susegana che da Porcia, i lavoratori si sono portati sulla statale Pontebbana che attraversa le due cittadine: gli operai dello stabilimento veneto stanno raggiungendo il centro di Conegliano, mentre quelli friulano intendono recarsi in centro a Pordenone. Circa 500 lavoratori della Electrolux di Solaro (Milano) sono invece in presidio con bandiere e striscioni davanti ai cancelli dell'azienda, in corso Europa. Lo sciopero proseguirà per tutto il giorno, ed è ora in corso una assemblea in strada.
Netta in particolare la contrarietà all'orario part time di 6 ore, che nel caso di Susegana - specifica Morandin - comporterebbe uno stipendio mensile di poco superiore ai 700 euro. No anche agli esuberi che salgono a quota 800 nei quattro stabilimenti italiani della multinazionale, la quale ha subordinato i 90 milioni di investimento all'accettazione del piano. Piano che lascia nell'incertezza la fabbrica di Porcia.
Ma sui dati diffusi in queste ore dai sindacati interviene Electrolux con una nota. "La proposta tutta da discutere del costo dell'ora lavorata prevede una riduzione di 3 euro. In termini di salario netto questo equivale a circa 8% di riduzione ovvero a meno 130 euro mese - afferma Electrolux -. Nel corso dell'incontro è stata anche avanzata l'ipotesi di raffreddare l'effetto inflattivo del costo del lavoro, responsabile del continuo accrescere del gap competitivo con i paesi dell'est Europa, attraverso il congelamento per un triennio degli incrementi del contratto collettivo nazionale di lavoro e degli scatti di anzianità".
"Ovviamente l'azienda ha dato piena e ovvia apertura a considerare altre forme di riduzione del costo del lavoro con minori o, se possibile, nulle conseguenze sui salari - conclude la nota del gruppo svedese -. L'azienda ribadisce anche che, il regime di 6 ore assunto come base per tutti i piani industriali, è da considerarsi con applicazione della solidarietà, come da accordi sottoscritti e dei quali auspica il prossimo rinnovo".
Ma i lavoratori non si fidano. “La nostra è ls prima risposta dei lavoratori - ha spiegato Alberto Larghi, della Fiom-Cgil dello stabilimento di Solaro- alle proposte provocatorie e irricevibili dell'azienda”. "Siamo in assemblea, dopo aver illustrato le misure irricevibili del piano - spiega invece Paola Morandin, delegata Rsu di Susegana - abbiamo votato un ordine del giorno in cui chiediamo al presidente del Consiglio, Enrico Letta, l'immediata convocazione del tavolo al Governo e annunciamo una manifestazione a Roma, sotto Palazzo Chigi".