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Data: 30/01/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pubblicità Gtm, grana giudiziaria per Russo

La procura chiude l’inchiesta che riguarda le paline della filovia, e cioè le aste pubblicitarie che si trovano accanto alle fermate degli autobus, e firma l'avviso di conclusione delle indagini a carico del presidente della Gtm, Michele Russo, del titolare della ditta di pubblicità, Antonio D’Angiolella, e del direttore generale dell’ente, Antonio Dell'Erba. I primi due devono rispondere di concorso in abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. In sostanza il pm Anna Rita Mantini ritiene che quell’affidamento di incarico deciso da Russo non sarebbe stato regolare e soprattutto fatto direttamente, senza gara di appalto.
La Gtm, già nel giugno del 2004 aveva affidato regolarmente l’appalto degli spazi pubblicitari alla IGP Decaux spa di Milano. Ma alcuni anni dopo, e precisamente nel giugno del 2010, l’azienda guidata da Michele Russo aveva deciso di implementare l’installazione di nuove paline sulle quali affiggere la pubblicità e si era rivolta alla stessa IGP. Ma quest'ultima si era dichiara indisponibile e così la Gtm decise di sottoscrivere un nuovo contratto e scelse la D’Angiolella Pubblicità di Veronica D’Angiolella, aderendo alla proposta del direttore della Gtm.
Cosa sarebbe accaduto? Che per evitare la gara, secondo quanto asserisce il magistrato, sarebbe stata «preconcertata la valenza economica come inferiore al limite soglia di 20 mila euro» e quindi si usciva fuori dalla disciplina che imponeva il ricorso alla gara di appalto, solo che la durata del contratto non veniva fissata a soli cinque anni, ma veniva introdotta la clausola di rinnovo per altri cinque anni con un versamento annuo di 10 mila euro in favore della Gtm oltre al 40 per cento dei ricavi ottenuti dalla locazione a terzi degli spazi pubblicitari, aggirando così anche quanto era stato stabilito nella seduta del cda dell’Ente l'8 novembre del 2010, dove si autorizzava e delegava il presidente a sottoscrivere il contratto per soli cinque anni. Peraltro la procura avrebbe accertato che alla data del 29 luglio del 2010 la D'Angiolella Pubblicità non era ancora costituita e divenne tale soltanto il 20 novembre 2010.
Il direttore generale Dell'Erba deve invece rispondere di falso perché nelle premesse della determina del 17 novembre 2010 avrebbe attestato il falso non dichiarando che l’iter contrattuale era già in corso quando la ditta aggiudicataria non era ancora formalmente esistente.

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