PESCARA Arriva al capolinea l’inchiesta sulle paline, le aste pubblicitarie che si trovano accanto alle fermate degli autobus, che coinvolge il presidente della Gtm Michele Russo. Il pm Anna Rita Mantini ha firmato l’avviso di conclusione delle indagini, prodromica alla richiesta di rinvio a giudizio, senza modificare l’accusa iniziale nei confronti di Russo: turbata libertà del procedimento di scelta del contraente perché, per l’accusa, l’appalto per l’installazione, la manutenzione e la pulizia delle paline doveva essere aggiudicato tramite una gara. Invece, venne affidato direttamente alla D’Angiolella Pubblicità, prefigurando una valenza economica inferiore ai 20 mila euro e, dunque, senza necessità di una gara. La vicenda risale al giugno 2010. Secondo il pm, il concessionario era obbligato da contratto a versare per 5 anni, rinnovabili per un secondo quinquennio, a versare un cannone annuo di 10 mila euro in favore della Gtm, oltre al 40 per cento dei ricavi ottenuti dall’affitto a terzi degli spazi pubblicitari, consentendo così all’azienda di trasporti ricavi superiori a quelli previsti per l’affidamento diretto e in deroga a quanto deliberato dallo stesso cda della Gtm, che aveva autorizzato il presidente a sottoscrivere un contratto di fornitura per soli 5 anni senza alcuna indicazione di rinnovo. Russo, interrogato dal pm un anno fa, ha spiegato che l’appalto non era a titolo oneroso, cioè la Gtm non ha sostenuto alcun costo e anzi ha ricavato un introito. Sotto inchiesta è finito anche Antonio Dell’Erba, direttore generale della Gtm, indagato per falso perché avrebbe attestato il 17 novembre 2010 che il contratto tra la Gtm e la ditta D’Angiolella fosse già stato stipulato occultando la circostanza che l’iter fosse in corso (l’accordo venne stipulato solo 5 giorni dopo) e che la società aggiudicataria all’epoca non fosse formalmente esistente (si costituì il 20 novembre) e dunque, secondo il pm, non valutabile professionalmente. Gli indagati avranno ora 20 giorni di tempo dalla notifica per presentare memorie o chiedere di essere interrogati.