ROMA Il consiglio di amministrazione ha approvato, Fiat volta pagina. Ieri mattina al Lingotto il cda dell’azienda ha dato l’ok ai risultati 2013 e, soprattutto, alla prima parte del piano Marchionne che ha l’obiettivo di mettere il nuovo asse Torino-Detroit «nelle migliori condizioni per competere con gli altri giganti globali». Nessuna sorpresa sulla riorganizzazione dell’assetto societario. Il nome che invece non era trapelato sarà FCA, ovvero l’acronimo di Fiat Chrysler Automobiles.
AZIONI FEDELTÀ
«La nascita di Fiat Chrysler Automobiles segna l’inizio di un nuovo capitolo della nostra storia: ci permette di affrontare il futuro con rinnovata motivazione ed energia», ha dichiarato il presidente John Elkann. L’amministratore delegato, che ha gestito dall’inizio l’intera operazione culminata con la totale acquisizione della terza casa automobilistica Usa, ha aggiunto: «Cinque anni fa abbiamo iniziato a coltivare un sogno, ora possiamo dire di essere riusciti a creare basi solide per un costruttore di auto globale con un bagaglio di esperienze e di competenze allo stesso livello della migliore concorrenza. L’adozione di una struttura di governance internazionale e le previste quotazioni, che miglioreranno l’accesso del Gruppo ai mercati globali con evidenti vantaggi finanziari, completeranno questo progetto».
Come era avvenuto pochi mesi fa per Fiat Industrial (ha cambiato nome da Fiat a Cnh), FCA ha struttura di governance spalmata in più paesi e in diversi continenti per «dare le migliori opportunità agli azionisti». Sede legale della holding in Olanda, sede fiscale a Londra (per pagare meno tasse sui dividendi), quotazione a New York e all’Mta (mercato telematico) di Milano.
Nella tradizionale conference call con gli analisti che fa seguito alle trimestrali e precede l’incontro con i sindacati firmatari del contratto (tutti hanno apprezzato la svolta), Marchionne ha definito i tempi: «Abbiamo fatto un notevole lavoro per quotare Chrysler che fortunatamente non è servito. Questo ci consentirà di accorciare i tempi: entro il primo ottobre dovremmo essere a Wall Street». In consiglio è stata anche proposta un’operazione (dovrà essere approvata da un successivo cda) che punta a mantenere stabile un nucleo di azionisti premiando con titoli chi resta nel capitale per tre anni.
STRATEGIA PREMIUM
Il manager italo-canadese ha poi dato ulteriori anticipazioni della seconda parte del piano (in questo caso si tratta dell’aspetto industriale) che verrà annunciato all’inizio di maggio.
Marchionne ha confermato il suo impegno triennale e parlato del successore: «Non voglio mettere l’uno contro l’altro, ma il futuro Ad sarà uno di questa squadra: mi sono contornato di abili venditori, non sarebbe corretto scegliere qualcuno all’esterno. Il debito? È vero, è un po’ alto, ma penseremo alla struttura del capitale e a come rafforzarla ad operazione completata».
Nel 2014 Fiat Chrysler Automobiles investirà 8 miliardi di euro, mezzo miliardo in più del 2013, la strategia premium sta perfettamente funzionando con Maserati ed ora la sfida è replicarla con l’Alfa Romeo. Restano aperti i dialoghi con altre aziende per eventuali alleanze tattiche o strategiche finalizzate rafforzare la competitività, ma al momento non c’è nulla di concreto.