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Data: 30/01/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Il porto ortonese oltre i confini abruzzesi. Imprenditori del settore, anche di fuori regione, all’incontro sulle potenzialità dello scalo

ORTONA Il porto di Ortona ha numerose potenzialità che, però, finora non è riuscito ancora a esprimerle al meglio. É quanto emerso, in estrema sintesi, ieri mattina, nel convegno “Ortona, la verità sul porto”, che si è svolto in una location più che appropriata: sul traghetto “Claudia” della Adria Ferries attraccata in banchina portuale per riparazioni. All'incontro, organizzato dall'ex assessore comunale Maria D'Alessandro, hanno partecipato alcuni professionisti del settore, anche non italiani, che hanno portato le loro esperienze e ragionato sulle possibilità del bacino portuale ortonese. Gli esperti delle attività portuali hanno sottolineato che: quando si ragiona sul porto (di Ortona) non si deve più farlo in maniera localistica, si deve tener ben presente la sua posizione baricentrica in Adriatico, le sue caratteristiche, peculiarità, guardare, soprattutto, l'altra sponda per i traffici, tener ben presente gli ottimi collegamenti autostradali, ferroviari, eccetera. Tutti interventi interessanti che si controbilanciano, purtroppo, al fatto che il Porto aspetta fin da troppo tempo il dragaggio dei fondali per aumentare le profondità e far entrare così navi di grande tonnellaggio. I Fondi Fas ci sono da tempo, manca la firma della convenzione tra Comune Regione, ma non si riesce ancora a mettere nero su bianco, insomma a concretizzare. Senza il dragaggio e infrastrutture si non possono incrementare i traffici e le economie e questa cosa è chiara a tutti da diverso tempo. «Abbiamo voluto questa giornata per valutare le potenzialità del porto di Ortona e vedere quali sono le maggiori possibilità di sviluppo, cercando di coinvolgere le migliori realtà da tutta Italia e dall’estero», ha detto Maria D’Alessandro. Un dato in particolare ha suscitato l'interesse degli imprenditori e delle associazioni datoriali, presenti all'incontro, quello relativo ai ritorni economici. Centocinquanta euro investiti su un porto adriatico producono un ritorno fino a 275 euro. E' ora di investire seriamente sul Porto di Ortona che è stato definito “sulla carta” porto dell'Abruzzo. Al momento, in porto, sono impiegate 450 unità lavorative. Questo è il dato fornito direttamente dall'ex assessore D'Alessandro.

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