LANCIANO E ora l'attesa. Il pm Rosaria Vecchi chiuderà in un baleno l'indagine su Luigi De Fanis per il presunto tentato omicidio della moglie, oppure cercherà minimi riscontri all'ipotesi di reato rilanciato a novembre dall'ex segretaria Lucia Zingariello deponendo dinanzi ai magistrati di Pescara? C'è la sostanza per sostenere un eventuale processo o anche indagare la stessa Zingariello per il reato di favoreggiamento, non avendo denunciato subito un simile ed inquietante fatto?
Di sicuro la Procura frentana non ha «gole profonde», e cosi la Vecchi, in assoluta segretezza, aveva già ascoltato la moglie di De Fanis, Rosanna Ranieri, due volte prima di ieri. L'inchiesta era aperta fin da dicembre. Forse ha pure sentito in precedenza anche la Zingariello.
Ieri comportamenti diversi dei protagonisti, prima della maratona in Procura. Un più rilassato De Fanis sceglie l'entrata pubblica in tribunale, alle 9,55, arrivando a piedi lungo via Montegrappa, dopo aver parcheggiato la Mercedes in piazza Unità d'Italia, accompagnato dalla moglie Rosanna, dalla figlia Valeria e dai due difensori. E' la famiglia unita e compatta l’immagine che viene fatta emergere.
La signora Rosanna conferma ancora la stima per il marito, benchè fedifrago, conosciuto al liceo a 17 anni: il loro rapporto dura da ben 37 anni. Non ha a fianco un mostro che vuole avvelenarla, sotto lo stesso tetto, altrimenti la sede dei domiciliari sarebbe stata mutata per De Fanis. Il quale, poi, esce dal retro del Palazzo di Giustizia alle 15,55, abbattuto; del resto ha dovuto ripercorrere fasi del suo menage extraconiugale con la Zingariello, la quale invece aspetta il suo turno sul Suv Honda dell'avvocato Del Re; quindi entra ed esce da porte secondarie depistando cameraman e fotografi. E' una mamma e non vuole riflettori.
Del Re «Mai esistito il contratto d’amore»
LANCIANO Una love story finita male quella tra Luigi De Fanis e Lucia Zingariello, che stuzzica il palato del pubblico, sempre attento ai fatti pruriginosi. E i mezzi di comunicazione rispondono e accontentano proprio tutti. C'è stato un vero assedio ieri davanti al tribunale di Lanciano per l'incontro-confronto tra i protagonisti del caso legato al presunto tentato omicidio. L'ennesimo triangolo, per nulla considerato. All'interesse mostrato dalla stampa scritta nazionale e locale si sono intrecciate le dirette di Sky, i servizi della Rai, delle maggiori televisioni d'Abruzzo e di una miriade di siti web.
Lucia Zingariello è giunta in tribunale con il llok cambiato: capelli che da biondo-castano sono divenuti nero corvino. Elegante in jeans e giubbotto sportivo imbottito blu. Uscendo dal retro scala, scortata da due poliziotti, si copre la testa, per nascondersi, con una sciarpa color indaco. La Zingariello è corteggiatissima da giorni dalle trasmissioni televisive per interviste esclusive da 10-20-30 mila euro (Quarto Grado, Quinta Colonna, Otto e Mezzo, la Vita in Diretta). «Senza contare gli innumerevoli settimanali -conferma il suo difensore Umberto del Re- Con quello che sta subendo la Zingartiello, ora in malattia, ha problemi, oltre che morali, anche economici. Ma lei nonostante tutto sta rifiutando ghiotte offerte, perché è una donna che ha sofferto ed è una madre che deve tutelare gli aspetti familiari». Quasi in contrasto con quanto avviene alla Procura di Lanciano, col ferreo mantenimento del silenzio investigativo, l'avvocato Del Re, legato invece al provvedimento del segreto totale imposto dai giudici di Pescara, come per la stessa Zingariello, ribadisce: «In merito all'inchiesta sulle presunte tangenti ho ricevuto solo i primi atti lo scorso 21 dicembre. Non conosco nulla. Tante notizie le ho apprese dai giornali. Come il famoso contratto d’amore: non è mai esistito».