L'AQUILA Verrà celebrato lunedì 3 febbraio il processo a carico dell'ex sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso, imputato nell'ambito dell'inchiesta "Caligola" della Procura della Repubblica dell'Aquila su presunte assunzioni clientelari e appalti pilotati nella Regione Abruzzo nell'ambito del progetto comunitario Adriatico Ipa. D’Alfonso ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. L’inchiesta circa due anni fa aveva portato a sette arresti. A decidere un percorso giudiziario che potrebbe portare sviluppi importanti anche in termini di politica elettorale è stato deciso nella mattinata di ieri dal gup del Tribunale dell'Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, che ha deciso di stralciare la posizione di D'Alfonso, così come era stato richiesto dai legali difensori dell'imputato. L'ex sindaco verrà giudicato dal magistrato Italo Radoccia. Accolta la richiesta di rito abbreviato anche per il vicepresidente della Regione Alfredo Castiglione. Nell'ambito dello stesso procedimento, che si trova alla fase dell'udienza preliminare e che riguarda 12 persone, il gup sta valutando alcune eccezioni di incompetenza territoriale e genericità del capo d'imputazione sollevate dalla difesa.

La candidatura di D’Alfonso, a questo punto, prende consistenza. La chiusura di un’altra vicenda giudiziaria potrebbe smussare quelle critiche di chi non vorrebbe D’Alfonso neanche alle primarie contro Stefania Pezzopane per la corsa alla candidatura a presidente della Regione. L’ultima parola spetta a Matteo Renzi. Ci sarebbero forti pressioni, in queste ore, sul segretario nazionale del Pd per impedire all’ex sindaco di Pescara di aspirare a un ruolo di guida dell’Abruzzo.

Anche in questo caso, però, il Pd non ha saputo costruire un percorso per sostenere nel tepo un candidato. Andando alle primarie in maniera abbastanza disorganizzata e con forti spaccature interne resta solo il confronto tra Pezzopane e D’Alfonso. Stefania Pezzopane nonostante le critiche e gli attacchi a Renzi quando sosteneva Pierluigi Bersani, adesso spera nel sindaco fiorentino per sorpassare senza freccia D’Alfonso. Quest’ultimo si scrolla la giacca e torna a chiamare a raccolta il popolo abruzzese. Gente che lo ha sostenuto, lo ha difeso, lo ha rimpianto, ed è pronta a farlo tornare vincitore. Tra lui e le urne solo un’udienza, il 3 febbraio, è la serenità dentro il Partito democratico.