PESCARA «È immorale pagare con i soldi pubblici gli stipendi a ultrasessantacinquenni che già percepiscono una buona pensione, e lasciare invece a casa giovani precari e padri di famiglia senza un lavoro». Per Aurelio di Eugenio e Franco Rolandi, segretari della Filt Cgil di Teramo e d’Abruzzo, è un vero «scandalo» vedere pensionati dell’Arpa al volante dei bus di aziende private che beneficiano di lauti contributi della Regione e dei Comuni. Tanto più nell’attuale momento di crisi economica, in cui trovare un impiego è diventata una missione impossibile per i giovani.
I pensionati nel mirino dei due sindacalisti guidano i mezzi di trasporto urbano a Mosciano Sant’Angelo e a Giulianova, e in quest’ultimo Comune vengono utilizzati anche negli scuolabus. «La ditta privata che assicura il servizio riceve dalla Regione un contributo di 2,09 euro a chilometro per il trasporto urbano nei due centri del Teramano: si tratta di circa 350mila chilometri su base annua - spiega di Eugenio -. La stessa società ha vinto anche il bando per il servizio di scuolabus a Giulianova e prende dal Comune 680mila euro annui. In pratica riceve oltre un milione di euro l’anno in contributi pubblici. I due Comuni in questione e la Regione, nell’erogare tutti questi soldi, non hanno previsto clausole e vincoli che escludano l’utilizzo di pensionati nell’espletamento dei servizi».
In verità le normative vigenti non vietano alle imprese l’assunzione di pensionati. «Noi non dubitiamo della regolarità dei contratti e non spetta comunque a noi verificarla, ma piuttosto all’Ispettorato del lavoro e alla Guardia di finanza - aggiunge Franco Rolandi -.Riteniamo però inammissibile e vergognoso utilizzare come autisti persone che hanno raggiunto la pensione e che magari qualche anno fa hanno pure beneficiato di incentivi all’esodo da parte delle aziende pubbliche nelle quali lavoravano, come l’Arpa».
I due sindacalisti della Filt Cgil non tralasciano poi l’aspetto della sicurezza dei viaggiatori. «Ancora oggi quello del conducente viene considerato un lavoro usurante e, come tale, meritevole di un trattamento pensionistico agevolato rispetto alla normativa generale - spiegano -. Dunque è paradossale, oltre che rischioso ai fini della sicurezza, mettere pensionati alla soglia dei settant’anni alla guida di autobus del trasporto pubblico locale o di pulmini che trasportano alunni delle scuole materne, elementari e medie». Con la loro denuncia, Rolandi e di Eugenio intendono rispondere anche «ai proclami del presidente di Confindustria Teramo, Salvatore Di Paolo, a favore delle aziende private di trasporto, da lui definite economicamente sane e con servizi di qualità. Ebbene: la concorrenza deve prevedere regole chiare e imprescindibili per tutti».
La Filt Cgil dunque, per bocca dei suoi due segretari, invita i sindaci di Giulianova e Mosciano, Francesco Mastromauro e Orazio Di Marcello, a intervenire. Identico appello viene lanciato all’assessore regionale Giandonato Morra. «Il logo della Regione - concludono i due sindacalisti - campeggia sugli autobus guidati dai pensionati. Per la loro età, quegli autisti farebbero bene ad accudire i propri nipoti ai giardinetti, invece di stare al volante dei torpedoni e togliere lavoro ai giovani».