L'AQUILA - La Regione Abruzzo ha assunto la sorella della "debolezza" del governatore Gianni Chiodi. Simonetta Marinelli, parente della donna che ha trascorso con il presidente una notte all'hotel del Sole al Pantheon di Roma, meno di un mese dopo ha ottenuto un posto di lavoro.
Il 12 aprile del 2011 è stata assunta come addetta alla segreteria dell'assessorato al Personale, un impiego pubblico a tempo determinato. È tutto scritto nell'atto della Regione n°88 firmato dal dirigente Claudio Di Giampietro e pubblicato sul bollettino ufficiale: "Accertato che la predetta signora Simonetta Marinelli è in possesso dei requisiti previsti per l'accesso all'impiego regionale in relazione alla categoria da assegnare e, pertanto, può essere assunta a tempo determinato ed a tempo pieno ed assegnata alla struttura di cui trattasi..." si legge nel documento.
"Sì è mia sorella", conferma Letizia Marinelli, rispondendo al telefono con una voce rotta dal pianto. "Adesso tirate in ballo pure lei", aggiunge. "Posso solo dire che lavora per un assessorato diverso da quello da cui dipendo io".
Letizia Marinelli è finita nell'occhio del ciclone perché per quella notte con il governatore è scivolata dentro un verbale dei carabinieri nell'inchiesta "Rimborsopoli", in quanto Chiodi ha chiesto e ottenuto dall'ente regionale il rimborso per quella notte in albergo facendolo gravare sulle casse pubbliche. E per questo e per altri abusi simili oggi Chiodi comparirà davanti ai magistrati della procura di Pescara.
Ma non è tutto, due mesi dopo quella notte in albergo con vista sul Pantheon, Letizia Marinelli ha ottenuto l'incarico di "consigliera di parità", una mansione che viene indicata al ministero del Lavoro proprio dalla giunta regionale. Successivamente, con una ordinanza di presidenza del Consiglio dei ministri (redatta dagli uffici del governatore abruzzese all'epoca commissario alla ricostruzione) il 9 novembre del 2011 la "consigliera" Letizia Marinelli si è ritrovata a gestire un milione e mezzo di fondi del terremoto dell'Aquila. Soldi che non ha mai speso.
Ma la "consigliera di parità", secondo le norme previste dalla legge, dovrebbe occuparsi esclusivamente delle discriminazioni nel mondo del lavoro e non certo di ricostruzione.
E non è tutto: Letizia Marinelli non è mai riuscita a spendere quei soldi, creando in questi due anni non poco imbarazzo in tutta la filiera istituzionale che si occupa della gestione del post terremoto. E alla fine, dopo che Chiodi ha lasciato l'incarico da commissario al sisma, il governo Letta è stato costretto a riprendersi i fondi.
"È stato l'errore di una sera, senza conseguenze. Lei non mi ha mai chiesto niente, mai un aiuto, una protezione" ha precisato Chiodi solo alcuni giorni fa. E le bugie del presidente su questa vicenda sono diventate tre: i due incarichi all'amante e ora anche un posto di lavoro per la sorella della donna.