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Pescara, 25/11/2024
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Data: 05/02/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Rimborsopoli d'Abruzzo - Massimo Cirulli, legale dell'ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis «Una legge regionale consentiva quei privilegi»

PESCARA Privilegi consentiti dalla legge. Quella votata dagli stessi consiglieri regionali, la n.40 del 10 agosto 2010 per essere più precisi, poi abrogata il 31 dicembre del 2012, che all'articolo 13 recita: «Al consigliere che debitamente autorizzato si reca in missione fuori del territorio della Regione per l'espletamento delle proprie funzioni spetta, per ogni giornata di trasferta e frazione non inferiore alle 8 ore, una indennità uguale a quella stabilita per la qualifica di presidente di sezione della Corte di Cassazione". In un altro articolo si chiarisce che non ci sono limiti di spesa per i ristoranti, mentre per gli hotel la soglia si ferma appena sotto l'extra lusso (5 stelle). E' questo che ha cercato di dimostrare ieri l'avvocato Massimo Cirulli, legale dell'ex assessore regionale alla Cultura Luigi De Fanis. Uno che alle cronache aveva già dato abbondantemente in questi mesi con la storia delle presunte mazzette sugli eventi culturali, il contratto d'amore con la segretaria e il presunto tentativo di liberarsi della moglie con qualche sciroppo indigesto (episodio poi chiarito dalla Procura di Lanciano). De Fanis è stato interrogato ieri pomeriggio nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi gonfiati. Doveva spiegare perché, con i soldi pubblici, aveva stappato una bottiglia di Barolo da 95 euro al ristorante e, soprattutto, perché alcuni rimborsi non riguardavano soltanto lui ma più persone. "Quando c'erano dei commensali al mio tavolo - ha detto ai magistrati - o erano loro a pagare di tasca propria o provvedevo io a coprire la parte eccedente del conto con i mie soldi". Quanto al Barolo da 95 euro, era appunto uno dei lussi consentiti dalla legge: nessun limite di spesa, come ha spiegato il suo avvocato esibendo il regolamento sulle indennità di missione di assessori e consiglieri. Se la sono cavata così un po' tutti ieri durante la prima raffica di interrogatori. Il giorno del suo compleanno Alfredo Castiglione lo ha trascorso negli uffici della Procura per difendersi anche lui dalle accuse sui rimborsi gonfiati. E non solo. In particolare il vice presidente della Giunta regionale è stato chiamato a raccontare di quella notte trascorsa all'Hotel Victoria Terme di Tivoli, non da solo, ma con la sua compagna. Anche questa una visita "istituzionale" che non aveva convinto gli inquirenti. Castiglione ha fatto ingresso negli uffici della Procura utilizzando l'ascensore interno dei garage, eludendo così, come De Fanis, il nugolo di cronisti e operatori che attendevano all'esterno. Molto più disteso è apparso invece il consigliere Nicola Argirò: Tutto chiarito, in un clima di grande disponibilità».

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