ROMA Più che raddoppiate le rotte fra Italia e Abu Dhabi - trampolino di lancio verso l’Oriente - con apertura allo scalo di Venezia. Stretta collaborazione con Air Berlin per le rotte europee tranne quelle con Francia, Olanda e Nord America che continueranno ad essere servite dall’alleanza con Air France.
VERTICE DEL TORCHIO-HOGAN
I timonieri delle due compagnie (Gabriele Del Torchio e James Hogan), hanno già abbozzato il piano di volo che dovrebbe portare la compagnia di Abu Dhabi a entrare nel capitale di Cai. La scorsa settimana Hogan era in Italia con il suo staff: a Milano avrebbe incontrato gli ad di Unicredit (Federico Ghizzoni) e Intesa Sanpaolo (Carlo Messina), le due banche presenti nel capitale rispettivamente con il 20,59% e il 12,99% e che hanno linee di credito aperte: 165 milioni freschi sono stati concessi lunedì e si aggiungono ai 550 in essere e allungati fino a giugno 2015. Il top manager di origine australiana da otto anni al timone di Etihad avrebbe avuto un lungo incontro con Del Torchio per preparare la due diligence finale cui è stato fatto cenno nel comunicato congiunto di domenica scorsa. «Ci sono delle riunioni in corso, si sta verificando il piano industriale», ha detto ieri Gaetano Miccichè, dg di Intesa, l’istituto che ha annunciato l’intenzione di dismettere in 3-5 anni le partecipazioni non core e si trova spiazzata dalla richiesta di Etihad di accompagnarla per un triennio, assieme a Unicredit, nel rilancio del vettore italiano. Unicredit sarebbe pronta ad appoggiare la richiesta degli Emirati, l’altra banca non potrà sottrarsi. Del Torchio e Hogan insedieranno gruppi di lavoro misti (per Cai il pool sarà guidato da Giancarlo Schisano) che inizieranno dalla prossima settimana a lavorare sul piano delle sinergie, verificando il ruolo della società italiana all’interno del network di Abu Dhabi. L’ingresso del partner dovrebbe avvenire con un aumento di capitale: circa 300 milioni pari al 49%. Il calcolo delle sinergie terrà conto del piano di riduzione dei costi fatto da Del Torchio: 300 milioni a regime di cui 128 milioni da risparmi sul costo del lavoro, di qui il negoziato con i sindacati ripreso ieri, sarà un punto fermo. Ma i due team dovranno anche disegnare la nuova mappa operativa. Oggi ci sono tre voli settimanali fra Italia e Abu Dhabi: due da Roma e uno da Milano. Saliranno a otto e sarà prevista l’apertura della linea fra Venezia e Abu Dhabi in modo da catturare il traffico turistico visto che dal 1° marzo sarà inaugurato il volo con Tokio. La capitale emiratina diventerà lo snodo per i collegamenti con Asia e Australia, in concorrenza con l’hub di Dubai, base operativa di Emirates. Per i traffici in Europa, invece, sarà siglata una collaborazione con Air Berlin (38% Etihad) mentre per l’America oltre a Francia e Olanda si sfrutterà l’alleanza con Air France. «Abbiamo bisogno di un grande partner per tornare a essere protagonisti nel mondo», ha detto ieri il ministro Maurizio Lupi, «l’accordo favorirà anche Malpensa e l’occupazione». L’apporto emiratino servirà a rafforzare il parco aeromobili: il piano Del Torchio ne prevede altri quattro nei prossimi due anni.
Nel nuovo asse Etihad-Alitalia potrebbe trovare spazio Hainan Airlines, compagnia di Chen Feng, prossimo socio della Roma calcio, legata da un rapporto di code sharing e cooperazione sulle rotte asiatiche in piedi dal 2011.
Etihad a sua volta è un importante acquirente del consorzio Airbus e di Boeing per un totale di 169 aeromobili e un investimento di 52 miliardi di dollari.