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Pescara, 25/11/2024
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Data: 07/02/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Guerra tra pendolari abruzzesi e laziali. Tempi allungati con l’inserimento della fermata a Guidonia del treno delle 18,33

TAGLIACOZZO E adesso è scoppiata pure la guerra tra poveri: pendolari contro pendolari! Ad accendere la miccia, la fermata a Guidonia del treno in partenza da Roma alle 18,33 concessa da Trenitalia ai pendolari del territorio laziale. A danno, ovviamente, di quelli abruzzesi platealmente traditi dalla classe politica locale, abilissima in promesse ma scarsissima in fatto di risultati, alla quale si erano rivolti speranzosi affinchè risolvesse i loro più che decennali problemi di collegamento con la Capitale.

«Ieri sera - spiega Giuliano Occhiuzzi, una delle tante vittime della linea Avezzano-Roma e viceversa -, mi è capitato tra le mani un simpatico volantino del comitato pendolari fr2 Roma- Tivoli. Erano euforici, felici di aver ottenuto la fermata a Guidonia. Se non ricordo male, era dicembre, e i politici marsicani di destra e di sinistra si sbracciavano promettendoci solennemente strepitosi vantaggi. Bene, se i risultati sono questi che vediamo oggi - continua con sarcastica ironia - vi prego, state fermi! Non peggioriate la nostra già grave situazione».

Insomma, paradosso della vicenda, un appello al contrario che la dice lunga sulla capacità operativa della nostra classe politica, spernacchiata all’unisono dal ministro Lupi, da Rfi e da Trenitalia. «Forse non è ancora chiaro ai nostri rappresentanti politici - sottolinea ancora Giuliano Occhiuzzi - il concetto che noi pendolari marsicani stiamo sul treno tra le quattro e le sei ore al giorno, mentre i signori che agitavano quel volantino si vantavano beatamente, a nostro scorno, di arrivare a casa in soli diciannove minuti. La domanda che rivolgiamo ai nostri rappresentanti politici è la seguente: non provate un minimo di vergogna?».

Oggi, intanto, a Carsoli è in programma un convegno avente per tema proprio la disastrata linea Pescara-Avezzano-Roma. Non mancheranno sicuramente il solito profluvio di parole, promesse, illustrazioni di progetti, proposte di ordini del giorno da sottoporre al Governo e, ancora, parole parole parole. Ma, questa volta, non ci saranno i diretti interessati. I pendolari marsicani sono stufi di essere presi in giro, non hanno più pazienza, non hanno più intenzione di perdere il loro prezioso tempo dietro pifferai magici. Anche perchè - affermano ormai rassegnati - le elezioni si avvicinano e promesse e bugìe marceranno di pari passo.

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