L’AQUILA I fondi per il centro anti-violenza non sono mai stati a disposizione del Comune dell'Aquila, come affermato dal capo gabinetto di Chiodi, Antonio Morgante. Per l'assessore comunale Emanuela Di Giovambattista, carte alla mano, i fondi sono rimasti bloccati per cinque anni fino a quando, grazie ad un emendamento della legge di stabilità, sono tornati in capo alla Provincia che ora agirà d'intesa con il Comune. I famosi fondi Carfagna, tre milioni di euro, ora rimessi insieme erano stati in origine spacchettati tra diocesi e consigliera di parità Letizia Marinelli, che avrebbe dovuto produrre un progetto entro trenta giorni. Il progetto forse fu depositato in Regione: non se ne seppe nulla finché il commissario Chiodi spiegò di non avere più titolo essendo decaduto dall'incarico. Sicché, ricostruisce la Di Giovambattista, la Marinelli pensò a una convenzione con gli uffici speciali per la realizzazione delle opere, mai siglata. Aldo Mancurti del Diset sollecitò la Regione ad approvare un nuovo
progetto. Ora i soldi sono piovuti su Antonio del Corvo, come una tegola.