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Pescara, 25/11/2024
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Data: 07/02/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Verso il voto (Abruzzo) - In picchiata le quotazioni del presidente uscente. Su Chiodi l’ombra di De Laurentiis (Udc)

PESCARA Che alla fine sarà lui a decidere è l’unica cosa certa. Fu Berlusconi a scegliere Gianni Chiodi cinque anni fa, nonostante le bordate che dall’Abruzzo arrivavano contro il sindaco di Teramo allora non ancora cinquantenne. Anche ora l’ultima parola sarà la sua, nonostante il padre fondatore di Forza Italia sia fuori dal Senato e il governatore uscente abbia superato la mezza età. Anche se ufficialmente il partito di Silvio Berlusconi ha istituito proprio ieri una commissione elettorale, per decidere strategie, ma soprattutto individuare gli uomini da gettare nella mischia alle prossime europee, regionali e comunali; una commissione guidata da Altero Matteoli, ex An ora forzista convinto. Il senatore arrivato in Abruzzo proprio il giorno in cui è esplosa l’ultima bomba giudiziaria, quella dei rimborsi della Regione Abruzzo. Appena due settimane fa. Sembra passato un secolo: il governatore d’Abruzzo, arrivato immacolato alla scadenza del mandato viene prima «macchiato»dalla Procura di Pescara e poi, più per sua scarsa lucidità che per mano di altri, finisce nel tritacarne di una vicenda che da contabile-giudiziaria diventa una sorta di soap opera a tinte forti.

Con amanti, mogli tradite e altri intrecci. Il commercialista Gianni Chiodi, abile con i conti e le carte, sarà forse riuscito a convincere i magistrati che tra scontrini e fatture non c’è stato né tempo e né spazio per ruberie di polli o cresta di pochi spiccioli. È tutto il resto, il lato pruriginoso di questa vicenda hot che ha di fatto appannato la figura del governatore uscente.

Lo sa bene Gianni Chiodi che per ostentare una sicurezza solo esteriore ha dovuto ribadire ai quattro venti che Silvio Berlusconi è con lui. Lo sanno bene nelle stanze romane di Forza Italia dove gli indici di gradimento sono sopra ogni cosa e da dove non arrivano segnali di conferma. Né della telefonata del grande capo Silvio; né della candidatura del governatore uscente. Anzi. Con il passar delle ore chi fino a qualche tempo fa sembrava avere poche chance di scalzare Gianni Chiodi ora ha ripreso coraggio. Anche alla luce di alcune variabili impazzite di una politica nazionale in continuo sconvolgimento in vista del varo della nuova legge elettorale che prevede la scomparsa, di fatto, dei piccoli partiti. Per non farla troppo lunga: riecco spuntare Rodolfo De Laurentiis, consigliere di amministrazione della Rai, da sempre nell’area dell’estinto Udc di Casini e che negli ultimi tempi, soprattutto per il ruolo che ricopre nella tv di Stato, ha avuto molti incontri ravvicinati del terzo tipo con Silvio Berlusconi. Il profilo, vista l’aria che tira in Forza Italia, è di quelli che piace al nuovo corso azzurro: laureato in giurisprudenza e scienze politiche presso l’Università La Sapienza di Roma, Rodolfo De Laurentiis dal 1986 ha collaborato stabilmente presso la Facoltà di giurisprudenza dello stesso ateneo. Dopo alcuni ruoli di rilievo presso aziende sia pubbliche che private (presidenza dell’Arpa), nel 2001 viene eletto alla Camera dei Deputati e quindi riconfermato in Parlamento nel 2006. Nel 2008 è candidato alla presidenza della Regione Abruzzo con Udc-Udeur. Proprio contro Gianni Chiodi, Ma è l’anno dopo, nel febbraio 2009, che viene ricompensato per la sua buona affermazione elettorale con la nomina a consigliere di amministrazione della Rai. Un pezzo da novanta della Radiotelevisione Italiana.

Nell’ottobre scorso la ciliegina sulla torta: Rodolfo De Laurentiis è anche presidente dell’Associazione Confindustria Radio Televisioni. Anche il piccolo potente schermo, che occupa quando vuole, lo avvicina a Silvio Berlusconi, padrone incontrastato della comunicazione. Ma al di là dei galloni è l’immagine tentennante del Chiodi delle ultime settimane a dare forza a un personaggio abruzzese, della stessa patria di Ottaviano Del Turco, che in questa regione, a ogni scadenza elettorale, ha sempre trovato un posto in prima fila. Una cosa è certa: alla fine sarà sempre Silvio Berlusconi a decidere. Ma il nome di Rodolfo De Laurentiis è già sul suo tavolo. Insieme a quello di Chiodi e di qualcun’altro. Altri nomi senza alcuna speranza.

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