L’AQUILA Il tribunale del Riesame dell'Aquila ha confermato gli arresti domiciliari per l'ex assessore alla Cultura della Regione, Luigi De Fanis, arrestato con l’accusa di concussione in merito a presunte tangenti per eventi culturali. De Fanis era stato arrestato lo scorso 12 novembre insieme, tra gli altri, all'ex segretaria Lucia Zingariello, nell'ambito di una inchiesta della Procura di Pescara. I difensori di De Fanis, Domenico Frattura e Massimo Cirulli, avevano impugnato la decisione del Gip del tribunale, Maria Carla Sacco, che l'8 gennaio aveva respinto l'istanza di revoca della misura cautelare per l'ex assessore. Oltre a De Fanis e alla sua ex segretaria Lucia Zingariello, nell'inchiesta sono coinvolti anche Rosa Giammarco, responsabile dell'Agenzia per lo sviluppo della promozione culturale della Regione, ed il legale rappresentante di una onlus Vastese, Ermanno Falone.
Il pm di Pescara Giuseppe Bellelli, titolare dell'inchiesta su De Fanis, aveva dato parere contrario alla remissione dei domiciliari del politico, pur senza presentarsi ieri all'Aquila per l'udienza, che, a quanto è stato ricostruito, è durata non più di un quarto d'ora. Per il giudice del Riesame Giuseppe Romano Gargarella «persiste il pericolo di inquinamento delle prove per via dei rapporti con la coindagata Lucia Zingariello». Pertanto il giudice ha fissato in tre mesi la scadenza del provvedimento.
I legali di De Fanis, Domenico Frattura e Massimo Cirulli, hanno già annunciato un ricorso in Cassazione. I reati contestati all’ex assessore sono concussione, truffa aggravata e peculato.