PESCARA «Se lasciamo passare un altro anno senza collegamenti allora potremmo dire definitivamente addio al comparto turistico e alberghiero pescarese. La Snav rappresenta un motore economico piccolo ma fondamentale per tutti i settori della nostra città. Per questo sono convinto che non possiamo permetterci di perdere questo treno». Lo dice tutto d’un fiato Emilio Schirato, presidente di Federalberghi Pescara. Poi fa un sospiro, quasi a volersi scrollare di dosso la preoccupazione di non riuscire più a far ripartire il cuore commerciale del capoluogo adriatico. E aggiunge che, in questo difficile momento storico, le associazioni produttive e imprenditoriali devono avere il coraggio «di gettare il cuore oltre l’ostacolo» e contribuire di tasca propria a sponsorizzare la ripresa dei traffici marittimi con l’altra sponda dell’Adriatico. La posizione di Federalberghi è la stessa espressa dal presidente della Camera di commercio Daniele Becci all’indomani dell’incontro ad Ancona tra il sindaco Luigi Albore Mascia, il suo vice Berardino Fiorilli e la referente del gruppo Snav Stefania Vago. La compagnia marittima, che fa capo all’armatore napoletano Gianluigi Aponte, ha posto come condizione indispensabile per programmare un ritorno nel porto di Pescara la richiesta di un aiuto economico dalle istituzioni locali. Solo con una sponsorizzazione le navi passeggeri potranno riprendere, nei mesi di luglio e agosto, a fare la spola ogni giorno dallo scalo cittadino alle destinazioni di Hvar e Spalato. «Dobbiamo fare di tutto per far ripartire il collegamento quotidiano estivo con la Croazia», sottolinea Schirato, «nella piena consapevolezza che non si tratta di una soluzione pienamente soddisfacente. Il ripristino della nave passeggeri è senza dubbio un fattore positivo, ma non bisogna dimenticare che per il quarto anno consecutivo non avremo un traghetto adibito al trasporto dei veicoli. Eppure dico: meglio avere un collegamento limitato piuttosto che non averlo affatto. In questo primo anno di start-up è giusto che la Snav ci chieda un contributo. Se la Camera di commercio dovesse chiederci di intervenire, non saremo noi a tirarci indietro». All’ottimismo di Becci e degli altri componenti della giunta camerale si contrappone l’atteggiamento cauto del presidente dell’Unione industriali Enrico Marramiero, che ha chiesto di valutare tutte le ripercussioni sul territorio prima di prendere impegni con la Snav. «Capisco la posizione di Confindustria», commenta Emilio Schirato, «ma ho il timore che per mettere in fila un discorso logico, incentrato sugli impegni a lungo termine della pubblica amministrazione, poi finiamo per non partire affatto. Alla prudenza io rispondo con l’azione, perché dobbiamo avere il coraggio di gettare il cuore oltre l’ostacolo, non muovendoci come trenini in serie uno dopo l’altro, ma piuttosto in parallelo. Non abbiamo grossi imprenditori privati in grado di scommettere ad occhi chiusi sulla Snav senza la certezza di un ritorno economico. Però la sponsorizzazione può avere forza con il sostegno dei nostri enti pubblici». Sulla questione interviene anche il presidente di Federturismo Abruzzo, Dario Colecchi, che esprime un parere nettamente contrario alla richiesta avanzata dalla Snav, capovolgendo le condizioni. «Non siamo assolutamente d’accordo», ammette Colecchi, «tutti vorrebbero delle sponsorizzazioni. Piuttosto dovrebbe essere il contrario: dovrebbe essere la compagnia marittima a pagare noi e il nostro territorio per quello che gli offriamo. Se la Snav non è in grado di mantenersi da sola, allora non venga affatto a investire qui».