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Data: 07/02/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Delirium Cialens: colpito senza pietà Monologo del sindaco in Consiglio comunale: «Ho tutti contro, per questo non mi dimetto»

L’AQUILA Nella pellicola di Ridley Scott Massimo il gladiatore, dopo essersi affrancato dalla schiavitù, sfidava l'imperatore Commodo che si era impossessato del trono dopo aver ucciso il padre. A villa Gioia il tribuno Massimo Cialente è tornato alla guida di un Comune che aveva abbandonato dopo gli attacchi sferrati dalle varie anime di quello che per il primo cittadino rappresenta l'impero del male che lo aveva portato alle dimissioni. Ci sono i «poteri forti», il Governo tiranno verso il quale non risparmia insulti visto che «è formato da chi in parlamento ha votato e sostenuto che Ruby fosse la nipote di Mubarak» dice, e poi c'è la stampa. Il sindaco redivivo ne ha per tutti e spara bordate contro quei quotidiani che hanno osato andare a esaminare più a fondo cosa accadesse a Villa Gioia, travolta dallo scandalo per le presunte mazzette negli appalti post terremoto. Ce l'ha con il nostro giornale per la questione del contributo per la ricostruzione della casa della cognata Ussorio, i giornali che egli stesso ha definito «di sinistra» come Repubblica, Il Fatto Quotidiano e L'Espresso on line ed alcuni giornalisti che vi lavorano come l'abruzzese Primo Di Nicola, ma anche con Il Sole24ore, Tg1, Tg5 e persino un'altra icona della sinistra da salotto come la Guzzanti che avrebbe espresso l'intenzione di girare un «Draquila 2». E visto che Berlusconi non è più al governo è possibile che l'obiettivo dell'eventuale secondo capitolo del film documentario sull'Aquila potrebbe concentrarsi su ciò che ha combinato l'Amministrazione negli ultimi cinque anni. Un vero e proprio affronto. Un pout purri dal quale si salvano pochi: «Con la giunta stiamo raccogliendo tutte le informazioni errate date in questi giorni, le fasi calunniatorie di chi ha parlato di magna magna e città fatta da disonesti e presenteremo una querela nei confronti dei giornali, dei giornalisti e dei rispettivi direttori». Ma Cialente oltre alle minacce dà anche qualche notizia. La prima è che c'è un esposto in Procura per la pubblicazione di alcune intercettazioni in cui sono riportate conversazioni tra imprenditori, tecnici e l'ex assessore Ermanno Lisi. E anche in questo caso una velata, neanche troppo, censura arriva per una parte di quella magistratura e quelle forze dell'ordine che a suo dire non avrebbero fatto a pieno il loro lavoro. «Escono delle intercettazioni che da quello che mi risulta dovevano essere distrutte. Mi risulta ci sia un'indagine quindi vuol dire che se qualcuno sbaglia non sbaglia solo al Comune dell'Aquila, ma si sbaglia anche in Procura o in Questura». L'altra notizia è che il giorno di San Valentino Cialente e i suoi incontreranno il ministro per l'Economia Fabrizio Saccomanni per ribadire la necessità di risorse per la ricostruzione pari a un miliardo l'anno solo per la città dell'Aquila. «Le nostre previsioni di spesa sono le stesse che il ministro Trigilia ha fornito al Parlamento nella sua relazione. Mi chiedo perché qualche giorno prima ha fornito cifre esorbitanti e sbagliate sulla ricostruzione. Chi ha interesse che la ricostruzione non vada avanti?» si chiede Cialente. La teoria del complotto è sempre di grande attualità a Villa Gioia. Anche quando dalla Capitale arrivano buone notizie da Roma, dove il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) ha sbloccato fondi per complessivi 545 milioni di euro per la ricostruzione degli immobili privati danneggiati dal sisma. A presiedere la riunione c'era il premier Enrico Letta, mentre il provvedimento è stato ratificato da ministero dell'Economia e della Coesione territoriale di quel Carlo Trigilia tanto vituperato dal «Cialente furioso». L'obiettivo è di garantire la prosecuzione degli interventi di ricostruzione di edilizia privata per gli immobili adibiti ad abitazione principale dopo il monitoraggio relativo allo stato di attuazione degli interventi di ricostruzione degli immobili privati al 31 ottobre 2013 (trasmessi agli uffici competenti nel dicembre scorso). In particolare, per il Comune dell'Aquila è prevista l'autorizzazione ad impegnare, sin dal corrente anno, le risorse assegnate per l'annualità 2015 con la delibera del Cipe 135/2012, pari a 158 milioni, le risorse assegnate dalla delibera Cipe 50/2013 per l'annualità 2015, pari a 114,5 milioni, e per l'annualità 2016, pari anch'esse a 114,5 milioni. Vengono, inoltre, assegnate risorse pari a 142,5 milioni stanziati con la legge di stabilità per il 2014 per l'annualità 2014. 16 i milioni stanziati per i Comuni del cratere. Al sindaco però le provocazioni e le battute sono sempre piaciute. L'ultima è quella lanciata ai media nazionali: «Venite a fare il Grande fratello all'Aquila, così l'Italia potrà capire cosa sia il dramma del terremoto. E visto che stiamo all'Aquila, suggerisco anche il titolo della trasmissione, la traduzione in dialetto aquilano, ossia Ju grande quatrano». Anche se «quatrano» in aquilano significa ragazzo più che fratello. E con tante telecamere accese il Cialente show è assicurato, ma se il televoto dovesse bocciarlo chi consolerebbe il tribuno Massimo nel confessionale?

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