Carsoli-PD,un partito che dovrebbe starci a cuore e le parole di Mario Mazzetti e Giovanni D’Amico ce lo confermerebbero. E’ pur vero che non scriviamo avendo come riferimento questo partito ma la Comunità tutta e che per l’attuale Sindaco di Firenze abbiamo preferito il non voto. Chi volesse leggere una critica demagogica alla riunione di stasera tenuta all’Hotel Sequoie con la presenza della Senatrice Pezzopane, il Dr D’Alfonso, Giovanni D’Amico e il Vice Presidente del Consiglio del Lazio, può collegarsi a questo link http://www.filtabruzzo.it/filt/_rassegna_dett.asp?ID_notizie=50112
Ormai il pensiero unico non fa più sconti a nessuno e distinguere schieramenti della tradizionale destra dalla tradizionale sinistra è ormai compito di un qualche simil RIS di Parma. Al merito di Mario Mazzetti aver dato la parola al pubblico tra le quali hanno spiccato per concretezza e passione solo le parole di tre donne e di un rappresentante della Federconsumatori. Cosa ci raccontano i nostri eletti nelle Istituzioni? Poco o niente. Ci raccontano di una storia nobile morta a Padova nel lontano 1984, una questione morale sparita concretamente con Enrico Berlinguer. Ci raccontano di ritardi colpevoli di cui saremmo innocenti governando con i nostri antagonisti.
Ci parlano di una Marsica a magica, volano di sviluppo in Abruzzo e per questo meritoria di un miglior diritto al trasporto (cfr D’Alfonso). Ci dicono che le vetture di linea tra L’Aquila e Roma andata e ritorno sono fatiscenti per esperienza vissuta quotidianamente (cfr Pezzopane). Ci dicono che i soldi stanziati per migliorare la tratta Roma Pescara vengono stornati per altri scopi. Poi arrivano le voci delle donne pendolari.. Patrizia Mari di Riofreddo dice semplicemente che ogni giorno ha paura per la sua incolumità (cfr incendio pullman e incidente di Benevento) e che nessuna vettura Cotral del parco di Subiaco o di Colle di Monte Giove sarebbe idonea la trasporto. Una sensibile operatrice, Adriana Di Cicco, dei servizi sociali ai minori parla di emozioni e di rabbia nei confronti dei propri delegati alla politica comunitaria. Una ragazza, Eleonora, (forse l’unica giovane in sala) sostiene che il treno degli studenti ad Avezzano che escono alle 13:15, parte alle 14:25.
Non ultimo e ci fermiamo, molti sostengono che la Roma Pescara è ancella dei servizi metropolitani tra Roma e Tivoli. Se la Senatrice Pezzopane frequenta mezzi pubblici fatiscenti andando a lei il normale merito di farlo, che blocchi quelle vetture e quelle linee senza darci conto esclusivamente dell’esperienza. Siamo usciti da questa riunione con una forte impressione che le conclusioni manageriali fossero insufficienti a spiegare il problema della discriminazione operata nei confronti dei cittadini delle nostre zone e che la parola vergogna usata nel nostro precedente articolo sia ancora troppo debole per spiegare quanto succede. La platea affollatissima di amministratori locali e cittadine e cittadini contava tipologie di età non più giovani.
Contava anche persone che si sono rannicchiate nel proprio potere vero o presunto molto particolare in cui indossare una kefia o la bandiera della pace non è sufficiente per professarsi progressisti. Le donne che hanno parlato, come al solito, hanno mostrato pertinenza e veridicità nell’approccio alle problematiche. Tutto il resto, ci perdonino Mario Mazzetti e Giovanni D’Amico, è stato giocare alla Morra delle vittime. La gente vuole fatti perché come ci ha fatto capire il Signor D’Alfonso, siamo abbastanza scafati per sapere cosa succede e perché le cose non vanno. Ci eravamo illusi, ora siamo delusi, ma non siamo col-lusi.