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Pescara, 25/11/2024
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Data: 08/02/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Chiodi, a decidere sarà Berlusconi in persona. La ricandidatura alla Regione si allontana più vicine le Europee

PESCARA Ora Gianni Chiodi non dice più «sono sempre io il candidato presidente», ma chiede di pazientare ancora un po' a chi gli pone il quesito del giorno. Per il suo partito e per gli alleati, al di là di frasi di circostanza, sorrisi a mezza bocca e pacche sulle spalle, il governatore uscente è una carta bruciata. Lo stesso Chiodi avrebbe già pensato ad un’uscita onorevole: le elezioni europee. A decidere saranno i vertici romani di Forza Italia, anzi la speciale commissione incaricata da Berlusconi di valutare le candidature alle elezioni di primavera, con a capo l'ex ministro Altero Matteoli, ex An e di casa in Abruzzo: una vecchia amicizia lo legava a Nino Sospiri e oggi lo lega al nipote Lorenzo e ad altri cresciuti nella destra storica abruzzese, Fabrizio Di Stefano, Gianfranco Giuliante, Umberto Di Primio e altri. La questione Chiodi passerà da qui? Più probabile che Berlusconi l’avochi a sé, con il governatore uscente ha avuto intensi rapporti nel post-terremoto, quando si aggirava tra tendopoli e macerie aquilane diffondendo sorrisi e ottimismo.
Intanto in Abruzzo si fa quasi finta di nulla. Ieri Chiodi si è presentato all'incontro organizzato all'Aurum di Pescara da Alfredo Castiglione per parlare degli obiettivi raggiunti nell'ambito Por Fesr, una bella fetta dei finanziamenti europei. Il tentativo è quello di mettere a tacere la Rimborsopoli (condita dal sexygate). All'incontro anche l'assessore Carlo Masci, leader di Rialzati Abruzzo, indicato tra i probabili candidati a governatore al posto di Chiodi. Ma anche lui glissa sulla domanda del giorno: «Non ho sentito nessuno. Aspetto lunedì per dare ai magistrati tutti i chiarimenti sulle spese da me sostenute nelle missioni istituzionali. Del mio futuro politico si parlerà dopo, sono molto sereno». Anche nel Ncd grande cautela su di Chiodi. La senatrice Federica Chiavaroli è laconica: «Nessuna novità». Ma l'imbarazzo è forte: solo poche settimane fa Getano Quagliariello aveva confermare la sua fiducia al governatore uscente. Era ieri, sembra passato un secolo.

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