Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/11/2024
Visitatore n. 740.949



Data: 10/02/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
Ricci dice no al Pd si riapre il toto nomi «Il senso di responsabilità verso il gruppo Maresca mi ha spinto a rinunciare»

L’ultimo petalo della margherita era quello del no. Antonello Ricci ha ringraziato chi gli ha chiesto di impegnarsi per la città, ma ha detto che non si candiderà a sindaco ovvero alle primarie di centrosinistra. Il manager del gruppo Maresca ha scelto facebook per annunciare la sua scelta, ieri dopo mezzogiorno, citando «quella che Max Weber chiama etica della responsabilità», la fedeltà a chi lo ha formato sul piano professionale. «Da più di vent’anni sono impegnato in un’azienda che assorbe gran parte delle mie energie e ho la fortuna di lavorare con persone che mi hanno insegnato molto di quello che so fare. Il mio senso di responsabilità non mi consente di lasciare un lavoro a metà» ha detto Ricci, che ha ricevuto telefonate di stima e appelli a un ripensamento. «E’ stata per me una decisione lacerante - ha ammesso -, la famiglia mi è stata vicina e ha cercato di capire con me la scelta più giusta. Qualcuno sarà contento». D’Alfonso era sicuro venerdì di una risposta positiva da Ricci, così non è stato e ora il partito si ritrova con un pericoloso cerino in mano.
«Mai avuto ripensamenti» ha ribadito Ricci, escludendo malintesi con il Pd. Fare il sindaco, ha confessato, gli sarebbe piaciuto. «Ma non ho mai pensato di tornare a fare politica, vedo lontanissima l’idea che mi ha spinto da giovane a fare un’esperienza che ho lasciato già vent’anni fa. Mi sarebbe piaciuto fare qualcosa per la mia Pescara, questo sì, perché avverto il dolore per una città che rischia di spegnersi per la mancanza di idee e di coraggio. Della politica non si può fare a meno - ha aggiunto Ricci - ma dev’essere inclusiva, deve spingere le persone a impegnarsi per la comunità ma solo per una parentesi della vita». Cosa avrebbe fatto lei e cosa chiede di fare al futuro sindaco? «Quello che fece Bloomberg a New York appena eletto nel 2001: chiamare quanti possano dare indicazioni per migliorare la città. Il nostro sindaco dovrà chiedersi cosa fare per attrarre ricchezza». Confessi, mica s’è tirato indietro per paura di non farcela o per veti incrociati? «Mai avuto dubbi che avrei vinto, è un peccato di presunzione che mi concedo» ha concluso Ricci.
Il Pd e il centrosinistra si ritrovano punto e a capo. Urge ricucire lacerazioni e ricomporre equilibri interni e approdare a scelte condivise ma così non sarà finché una parte del partito resta esclusa dal tavolo, l’ultimo ieri sera al Duca d’Aosta (gli esclusi fanno presente che si vota anche alla Regione). Si vorrebbe convergere su un nome per evitare le primarie, com’era stato per la segreteria di federazione, imponendo un passo indietro ai papabili: ma Di Pietrantonio non si farà da parte, Blasioli aspetta di vedere se sarà coinvolta la fin qui ignorata D’Incecco altrimenti si presenterebbe lui; Fli schiera Toto. La situazione si fa critica, anche ieri la ricerca ha prodotto altri no, sulla scena potrebbe comparire Paolini, circolano anche i nomi di Mancini, Ciafardini e Profico, candidato sindaco nel 2008.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it