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Pescara, 25/11/2024
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Data: 10/02/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Sei personaggi in cerca di poltrona. Ricci si chiama fuori dalle primarie

PESCARA Sei personaggi in cerca di una candidatura a sindaco. Nel centrosinistra, le primarie per le elezioni sono «una cosa seria», come ha ribadito la segretaria provinciale del Pd Francesca Ciafardini che auspica «una competizione aperta». Solo che quelli del suo partito l'hanno presa in parola, tant'è che a un mese dalla consultazione fra iscritti e simpatizzanti (9 marzo) sono già tre i soggetti in lizza: il capogruppo Moreno Di Pietrantonio, il consigliere comunale Antonio Blasioli e l'ex assessore regionale e provinciale Enrico Paolini. Gli altri tre candidati sicuri dei partner di coalizione sono Vincenzo Serraiocco per il Centro democratico, Giovanni Di Iacovo per Sinistra ecologia e libertà e Licio Di Biase per l'Udc. Di Pietrantonio è stato il primo a partire, con i manifesti 6x3 e slogan inneggianti al rilancio della città a base di turismo e cultura. Subito dopo l'ha seguito Serraiocco, ex assessore nella Giunta Mascia di centrodestra, che ha lanciato una proposta choc: parcheggi gratuiti in tutta la città. A ruota ha rotto gli indugi Di Iacovo, capogruppo di Sel, scrittore, ideatore del Festival delle letterature. E ancora Di Biase, che dopo essere un'intera consiliatura nel centrodestra e aver accettato da Mascia la delega alla Storia della città, è passato democristianamente dall'altra parte e ora punta sulle infrastrutture e la cultura per il rilancio di Pescara. Nel frattempo sono maturate le altre candidature nel Partito democratico: Blasioli dirà sì domani dopo averci pensato a lungo, per lui i temi qualificanti sono gli aiuti allo start-up dei giovani che vogliono fare impresa e la tagesmutter per le coppie con bimbi piccoli; Paolini farà lo stesso dopo soli due giorni di riflessione, il suo cavallo di battaglia è il turismo. Poteva esserci anche un settimo personaggio se Antonello Ricci non avesse rinunciato proprio in extremis. L'ex segretario Pds e consigliere comunale, attuale amministratore delegato del Gruppo Maresca, era stato lanciato più di un anno fa da Luciano D'Alfonso che l'aveva indicato come uno dei migliori esponenti della cosiddetta società civile. Ricci ha partecipato recentemente anche a un paio di assemblee pubbliche durante le quali si è confrontato con Blasioli e Di Pietrantonio, uscendo in qualche modo allo scoperto. Venerdì scorso sembrava aver sciolto la riserva, salvo poi ripensarci. Di tutti i personaggi in questione, Ricci è sicuramente il più morettiano della compagnia («Mi candido, non mi candido») e alla fine ha optato per la prima soluzione, decidendo di non tornare alla politica attiva dalla quale è uscito vent'anni fa. Ricci, infine, ha preso atto che sul suo nome non c'era la convergenza della maggioranza del partito e ha ritenuto che non fosse il caso di lasciare la strada vecchia (la professione di Ad) per la nuova (un ritorno in politica senza tappeto rosso). La sua uscita di scena è una buona notizia per gli altri candidati Pd, anche se Blasioli la pensa diversamente: «Secondo me, più soggetti con idee si mettono in gioco, meglio è per il centrosinistra. Né vedo il rischio per il Pd di perdere le primarie se si presenta in tanti, la frammentazione dei consensi non ci sarà».

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