L’AQUILA Il sindaco Massimo Cialente, «in riserva» quanto a fondi per la ricostruzione, si appella di nuovo al presidente del consiglio Enrico Letta, in vista del summit che il primo cittadino avrà il 14 febbraio col ministro delle Finanze Saccomanni, per reperire in qualsiasi modo un miliardo altrimenti, a suo dire, i lavori non finiranno prima del 2030. «La scorsa settimana il Cipe», ha scritto Cialente, «ha anticipato oltre 500 milioni di euro. Non è stato un atto facile, e di questo gli aquilani sono certamente grati. Ma, come lo stesso Ministro per la Coesione territoriale, Carlo Trigilia, ha comunicato al Parlamento, questi soldi saranno sufficienti a coprire le esigenze della ricostruzione solo fino a marzo, cioè al mese prossimo. Se nei prossimi giorni il Governo non riuscirà a trovare il miliardo necessario per finanziare la ricostruzione per il 2014», ha proseguito Cialente, «per la prima volta nella storia del Paese dovremo bloccare la ricostruzione per 6-9 mesi. Le conseguenze sarebbero davvero drammatiche. Perché l’Italia si autodenuncerebbe al mondo come incapace ad affrontare il dovere, anche morale, di ricostruire una delle sue città più importanti. Senza quei fondi, dovremmo di fatto affermare che il completamento della ricostruzione non avverrebbe prima del 2030». Questo, secondo il sindaco è il nodo da sciogliere: «Bloccare la ricostruzione dell’Aquila ai primi giorni di aprile, forse ai primi di luglio, o continuarla? Purtroppo non vi sono vie di mezzo. In questi giorni», ha aggiunto Cialente, «in seguito a un avviso di garanzia l’ex vice sindaco ha rimesso le proprie dimissioni, si è scatenato un attacco sulla nostra tragedia e sulla ricostruzione. Attacco che ha cercato di accreditare l’immagine di una città di “magna-magna”, di una ricostruzione costosissima (un grande quotidiano economico, certo non per un errore, ha sparato la cifra di 60 miliardi) e per di più paralizzata. La verità è un’altra. La ricostruzione è partita, grazie a un’ottima macchina che ritengo possa essere ormai presa ad esempio. Un’organizzazione che ci permette di finanziare progetti per oltre 100 milioni di euro al mese, per il solo Comune dell’Aquila. Stessa efficienza, nelle ultime settimane, è stata raggiunta anche dai Comuni e dall’Ufficio speciale per la ricostruzione del cratere». «Oggi rimarresti colpito», ha osservato il sindaco,«rispetto a quando venisti due anni e mezzo fa, quando la città, vittima del terribile commissariamento Gianni Chiodi-Gaetano Fontana, era ferma. Oggi vedresti centinaia di gru, anche nel centro storico, e migliaia di case già restituite ai proprietari nelle periferie. In un anno e mezzo, grazie anche all’aiuto dell’ex Ministro Fabrizio Barca, abbiamo creato una macchina efficace ed efficiente. Sottolineo efficiente in quanto la nostra ricostruzione è quella che sta costando meno». Cialente, che ha invitato Letta in città, ha citato, in proposito, i dati relativi a giugno scorso, che dimostrano come «in virtù degli interventi già portati a termine, siamo riusciti a risparmiare 413 milioni di euro grazie a un lavoro attento di revisione e controllo di ciascun costo».
Aeroporto. Del Re: sarà il volàno della ripresa
«Nessuna chiusura pregiudiziale allo sviluppo dell’aeroporto dei Parchi, evitando giudizi che possano apparire affrettati». Lo afferma il direttore provinciale della Cna , Agostino Del Re, secondo il quale «occorre che le forze imprenditoriali della città e del territorio circostante aprano con l’amministrazione comunale, e la società che gestisce lo scalo, un confronto a 360 gradi sulle potenzialità connesse alla sua attivazione, che a noi paiono notevoli». «Nei giorni in cui vengono diffusi nuovi, inquietanti dati sui problemi della nostra area», prosegue Del Re, «appare quantomeno singolare esprimere posizioni “pregiudiziali” nei confronti dell’aeroporto. Che può invece rappresentare un volàno di sviluppo dell’economia, soprattutto per quel che riguarda l’offerta turistica dell’Abruzzo dei parchi e per quel tessuto di piccole imprese che cerca nuovi mercati e nuovi interlocutori. Le istituzioni devono avviare un confronto ravvicinato e realistico sul futuro dell’aeroporto».