PESCARA Si è svolta in un clima dimesso, da fine stagione, la riunione di ieri della giunta regionale. C’era da decidere dei consigli di amministrazione dei consorzi, si è scelto di adottare un provvedimento a tempo, fino alle definizioni della nuova governance di ciascun ente. Un modo come un altro per prendere tempo, perchè adesso sono altri i pensieri che affollano la mente di presidente e assessori, primo fra tutti quello riguardante il futuro di ciascuno di loro alla luce dell’inchiesta Rimborsopoli, che tocca tutti o quasi i componenti l’amministrazione guidata da Gianni Chiodi.
Proprio Chiodi continua a tenere il punto sulla sua ricandidatura a governatore, ma in maniera sempre più blanda. E’ all’angolo, perchè avverte come intorno a sè non ci sia più di una solidarietà politica che, però, non si traduce nella conferma di una fiducia come leader della coalizione di centrodestra alle prossime elezioni regionali. In attesa che per lui venga trovata una soluzione da Silvio Berlusconi, soluzione che Chiodi vorrebbe vedere tradotta in una candidatura alle europee con l’impegno del partito a sostenerlo con vigore nelle regioni più forti della macrocircoscrizione che comprende l’Abruzzo, si sfoglia la margherita dei possibili sostituti come candidato governatore. Di Carlo Masci si è detto, di una forte presenza femminile come quella di Federica Chiavaroli o di un’altra da costruire, dell’ipotesi Rodolfo De Laurentiis che però non trova molto credito neanche dalle parti dell’Udc, partito in cui il politico marsicano ha militato a lungo, anche.
La sensazione è quella di un centrodestra inevitabilmente smarrito, che spera sia Berlusconi a togliere le castagne dal fuoco, sia per la collocazione di Chiodi che per un’idea a sorpresa che sveli una candidatura forte, quanto meno in grado di competere dignitosamente alle regionali.