L’AQUILA Per giorni si era parlato di una sua eventuale candidatura alle primarie del centrosinistra, ma in pochi ci avevano creduto sino in fondo. Nonostante i sondaggi, un misterioso silenzio che poteva indurre a pensare ad un improvviso colpo di teatro e improvvide dichiarazioni di guerra (chi non ricorda quel triplice «sterminiamoli» durante il Cialente-pride al Parco del Castello?) nei confronti del centrodestra in Regione. E invece Stefania Pezzopane, ben oltre le 48 ore che si era prese per riflettere sul suo futuro, ha rotto gli indugi e annunciato di voler rinunciare all'appuntamento del 9 marzo. «Non parteciperò come persona, ma sarò presente con le mie idee» ha subito precisato la senatrice che ha spiegato come dopo un anno a Palazzo Madama abbia scalato posizioni e conquistato considerazione agli occhi degli altri colleghi in Parlamento, del partito e di «non soffrire di bulimia o ipertrofia di poltrone e incarichi. Sono stata votata per rappresentare le istanze dell'Abruzzo, ma soprattutto delle aree interne e dell'Aquila: è giusto che continui il mio lavoro». Strada spianata, quindi, per Luciano D'Alfonso al quale la Pezzopane ha annunciato «massimo sostegno» anche se ha sottolineato come «dopo cinque anni di completo disinteresse è arrivata l''ora che la Regione riconosca il giusto riconoscimento alla città dell'Aquila». Il ticket tra l'ex sindaco di Pescara e Giovanni Lolli, con l'ex sottosegretario destinato a vestire i panni di vice presidente della Regione cosa fatta, ma ulteriori garanzie saranno chieste anche in vista dell'eventuale (in caso di vittoria del centrosinistra nell'election day) composizione della Giunta. «Tutti i territori dovranno essere rappresentati in maniera adeguata» ha aggiunto l'esponente democrat che è poi tornata sulla questione del sondaggio diffuso nei giorni scorsi che è per lei motivo di autocompiacimento.