L’AQUILA L'abbraccio fra Luciano D'Alfonso e Massimo Cialente non era solo un’esternazione di affetto, nel giorno del ritiro delle dimissioni del sindaco aquilano, ma un riconoscimento di fatto tra il candidato governatore del centrosinistra e il sindaco dell'Aquila: D'Alfonso e Cialente uniti attraverso Giovanni Lolli (futuro vicegovernatore). E allora, dopo aver incassato sondaggi che la celebravano come la più forte tra i potenziali candidati alla presidenza della Regione, Stefania Pezzopane (terzo o quarto incomodo) fa un passo indietro per consentire alla nuova trama di prendere forma. «Non sono bulimica. Non mi piacciono quei politici che abusano del proprio ruolo. Quindi, pur partendo avvantaggiata dai risultati dei sondaggi, non credo di dover cadere nella bulimia che contraddistingue gran parte della politica»: con queste parole la senatrice Pd ha annunciato la decisione di non candidarsi alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato governatore. Via libera, dunque a Luciano D'Alfonso.
Una decisione maturata dalle Pezzopane solo nella mattinata di ieri: «Resto al Senato dove sono stata eletta e dove ho guadagnato molto spazio. Se avessi deciso di candidarmi, L'Aquila non avrebbe più avuto l'unico senatore eletto». Primarie no, ma sicuramente occhi e orecchie per controllare quanto accadrà durante la campagna elettorale, e soprattutto se il gesto di generosità sarà ricordato da D'Alfonso se dovesse essere eletto presidente. «Il ticket con Lolli è il minimo che il Pd aquilano si aspetta». Una frase che svela la speranza che L'Aquila possa avere più assessori alla Regione. La Pezzopane si è detta molto lusingata dei risultati del sondaggio commissionato dal Pd che la danno in netto vantaggio su tutti. Poi è stata ricordata la consultazione condotta (prima del caos in Regione) dall'istituto Piepoli, con il giudizio sull'operato di Chiodi fermo al 29%, la fiducia in Chiodi stesso che si attesta al 34%, quella in D'Alfonso salita al 37%, addirittura al 49% quella nella senatrice e poi, circa il dato relativo agli elettori già propensi a votare per il centrosinistra, c’era una Pezzopane al 41%, Giovanni Legnini al 35% e D'Alfonso solo al 24%. Un po' pochino per il candidato designato, ma con il dietrofront di Legnini e Pezzopane, e soprattutto con il vero inizio della campagna elettorale di D’Alfonso, fin qui frenato dai problemi giudiziari e ora rilanciato dall’ultima assoluzione, le preferenze potranno aumentare. «Il mio è stato l'indice più alto -ha detto soddisfatta la Pezzopane- Questo mi ripaga di tante fastidiose critiche dentro e fuori il Pd. È un punto a segno anche per L'Aquila». La senatrice però è stanca di fare la candidata seriale: ben tre volte negli ultimi tempi. «Sosterrò D'Alfonso. Ringrazio Renzi e tutti quanti mi hanno chiesto di candidarmi».