In attesa che l’arrivo di Etihad metta in piena occupazione i piloti di Alitalia, visto che secondo quanto risulta Il Tempo sarebbe questa l’intenzione della compagnia degli emirati dopo aver ordinato decine di aerei che rischiano di rimanere a terra per mancanza di equipaggi, a via della Magliane continua la delicata digestione dell’attuale fase. Ancora connotata dall’incertezza per molti lavoratori. Ieri nell’incontro tecnico tra i sindacati e l’azienda per gestire la fase transitoria, Alitalia ha offerto contratti di solidarietà per la gestione degli esuberi dei piloti, quantificati in 280 unità. Quello di ieri è stato il terzo round tra azienda e sindacati, dopo quelli dedicati al personale di terra e agli assistenti di volo. Il piano prevede nel complesso 1.900 esuberi, di cui, appunto, 280 piloti, 350 assistenti di volo e 1.270 del personale di terra (480 operatori terra, 190 manutenzione e 600 negli uffici). Complessivamente il business plan prevede risparmi per 295 milioni, di cui 128 sul costo del lavoro.
La proposta presentata oggi, secondo quanto hanno riferito fonti sindacali, prevede un massimo di 7,5 giornate di solidarietà per i primi ufficiali e 5,5 giornate per i comandanti impiegati sul lungo raggio mentre per il medio e corto raggio sono previste 3,5 giornate di solidarietà per i primi ufficiali e 4,5 giornate per i comandanti.
Queste misure verrebbero applicate a tutti i 1.545 piloti in organico nell’aviolinea. A fronte di questa proposta, i sindacati chiedono la costituzione di una commissione che effettui tutte le necessarie verifiche sulla correttezza dell'applicazione dei contratti di solidarietà (ad esempio, che siano effettivamente applicati a tutti e che vi sia un equilibrio tra le varie basi).
Dopo questo primo giro di incontri, hanno spiegato le stesse fonti, sarà ora necessario un supplemento di istruttoria per il personale di terra e, in particolare, per lo staff.
Dopo il ritiro della cassa integrazione a zero ore, lo strumento proposto è ora quello della cassa integrazione a rotazione. Bisogna però tener conto che parte dello staff è già in solidarietà per 5 giorni al mese e per questo dovrebbe rendersi necessario un passaggio al ministero del Lavoro per coordinare le due procedure.
Già oggi sarebbe previsto un incontro nel quale delineare una proposta complessiva per tutti i dipendenti. E nel caso fosse trovata la quadra questo darebbe il via alla stesura di un accordo ufficiale. Ultimo passo per presentarsi alla pretendente araba con le carte in regola.