Una settimana per decidere. In casa Pd scadono il 18 febbraio alle ore 19 i termini per presentare le candidature a sindaco per il centrosinistra e per quella data conosceremo lo scenario degli sfidanti, sempre che nel frattempo partito e coalizione non siano riusciti a convergere su un nome forte e unitario al punto da convincere al passo indietro gli aspiranti contendenti. Ipotesi che al momento non sfiora neppure per l’anticamera del cervello Moreno Di Pietrantonio, di fatto già in campagna elettorale; potrebbero aggiungersi a lui Antonio Blasioli ed Enrico Paolini, ovvero anche un nome esterno preso dalla società civile con i numeri giusti per proporsi e, ancora, ci potrebbero essere Serraiocco e anche Daniele Toto di Fli, il cui partito sceglierà di competere con il simbolo della lista civica Abruzzo Liberale: a giorni la presentazione.
Dopo il no di Antonello Ricci il Pd ha accusato il colpo per la mancanza di un efficace piano B, ma è obbligato a uscire dall’impasse. Lo stallo è evidente, al punto che Francesca Ciafardini, segretaria di federazione, ieri ha dovuto rassicurare l’elettorato su facebook: «Non è vero che siamo alla disperata ricerca di un candidato come scrivono i giornali (e ti pareva, ndr), abbiamo risorse e competenze ed esperienze adatte a quel riolo e lo dimostreremo il 25 maggio vincendo le elezioni» ha scritto Francesca, riservando due righe di sarcasmo ai contendenti del centrodestra, Mascia e Testa, «che stanno offrendo uno spettacolo da galletti». Al di là delle schermaglie, l’obiettivo è vincere le elezioni, non le primarie. Questo è stato ribadito da più voci nell’affollata riunione di lunedì sera convocata dalla Ciafardini in via Lungaterno sud, servita a ribadire il moderato entusiasmo con cui sono stati accolti finora i papabili in circolazione. Ecco perché nel Pd si continua a cercare una soluzione possibilmente migliore di quelle sentite finora, l’indicazione di una figura forte e magari unitaria: se trovano quel nome, uscirà al fotofinish per evitare che venga bruciato.
Nelle ultime ore è stato sondato con una certa insistenza (ma non solo lui) l’avvocato Carmine Ciofani, prodiano ai tempi dell’Asinello, il quale ha confermato i contatti: «Sì, mi sono arrivate alcune telefonate, ma per quanto ne so sono ancora tutti in conclave» ha detto, scegliendo di restare dietro le quinte in attesa di eventuali sviluppi concreti, se mai ci saranno (accoglienza tiepida anche per lui, dicono). Come pure resta in piedi la soluzione istituzionale di candidare l’onorevole Vittoria D’Incecco, ad oggi sostenuta solo da una quota del partito ma sicuramente gradita anche all’alleato Fli. «Se me lo chiede tutto il partito potrei essere disponibile» ha detto lei. In mancanza di convergenze, la linea prevalente ovvero inevitabile sarebbe quella delle primarie. In casa Pd si sono presi 48 ore di riflessione: il conclave, come lo chiama Ciofani, tornerà a riunirsi domani sera alle 21. Nel frattempo è stato commissionato un sondaggio veloce, utile a chiarire il livello di gradimento di eventuali outsider. «Contiamo di definire le candidature per il fine settimana» dicono gli ottimisti in casa Pd.
Nelle prossime ore si conoscerà anche la scelta di Roberto De Camillis, al lavoro su una lista civica (non è esclusa una sua candidatura a sindaco), mentre Licio Di Biase presenta domani la sua lista civica “Per difendere Pescara”: porto, aeroporto e palazzo della musica e teatro i pilastri del programma.