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Pescara, 25/11/2024
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Data: 16/02/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Aeroporto in picchiata. «Si chiude». Liquidazione dietro l’angolo dopo la cancellazione di sei milioni di euro. Solo la ricapitalizzazione della società può evitarne il tracollo

PESCARA Aeroporto verso la paralisi e Saga verso la liquidazione. Sono le dure conseguenze dello stop che il Governo Letta ha dato alla Regione in merito al finanziamento del Piano marketing. Qualcosa come 5 milioni e 800mila euro che la Giunta Chiodi ha messo in bilancio per sostenere le attività aeroportuali e che la Corte Costituzionale ha bocciato ritenendoli «aiuti di Stato» e non risorse finalizzate allo sviluppo economico, come in realtà sono. La reazione della Saga, la societa di gestione dello scalo aereo, è affidata a Daniele Becci che in qualità di presidente della Camera di Commercio di Pescara è anche azionista della Saga. «Se non succede qualcosa di positivo nei prossimi giorni rischiamo il tracollo». Il 10 marzo si riunisce il consiglio di amministrazione, dunque mancano appena tre settimane, 21 giorni di passione, durante i quali deve accadere il miracolo. «La Regione ha fatto il suo dovere - aggiunge Becci - finanziando il Piano marketing 2013, ma di fronte all'altolà del Governo, successivo a quello della Consulta, deve cercare una strada alternativa per trovare le risorse. Inutile fare gli ipocriti: l'aeroporto d'Abruzzo, come quelli di altre regioni con traffico passeggeri inferiore al milione annuo, possono svolgere attività solo grazie a finanziamenti pubblici e a qualche partecipazione privata. In caso diverso si chiude baracca». Al prossimo cda, i soci vogliono vedere sul tavolo la stessa somma stanziata dalla Regione e cancellata dal Governo: «Altrimenti la Saga andrà in liquidazione e ci troveremo nella condizione di non poter più operare perché i soci non possono ricapitalizzare», confessa amaramente Becci. Fatica da matti, il presidente della Camera di Commercio a non attaccare a muso duro le istituzioni (Governo e Commissione europea) che hanno tarpato le ali all'aeroporto abruzzese: «Siccome siamo già alla seconda impugnativa - sottolinea - significa che è mancato un dialogo chiaro fra Regione e organi nazionali e comunitari, sennò non saremmo arrivati a questo punto». Il rammarico, per Becci, è ancora più grande «se si pensa - rivela - che abbiamo ricevuto offerte da quattro compagnie italiane e straniere interessate a venire a Pescara. Nonostante tutte le zavorre e gli ostacoli, il nostro aeroporto conserva un eccellente appeal sui mercati turistici, interni e internazionali. Per cui ci troviamo in una situazione tristemente paradossale: lo scalo ha ottime potenzialità di mercato, ma il freno, anziché lo stimolo, viene da chi dovrebbe assecondare certi processi. Incredibile». Come pure è incredibile che dagli esponenti abruzzesi del Pd e dal Nuovo centrodestra, che sono magna pars del Governo Letta appena caduto, non sia uscita una parola di critica contro una decisione presa proprio nell'ultimo giorno di vita dell'Esecutivo. Incredibile, ma vero anche il silenzio dalle stanze della Regione: due giorni dopo la notizia del ko governativo, rivelata dal consigliere di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, tutto tace, Giunta e assessori competenti brillano per assenza e silenzio. Dal Comune di Pescara, che nella Saga è rappresentato dal delegato Rocco Leonelli, l'unico segno di vita viene da Armando Foschi, capogruppo di Fratelli d'Italia. Foschi, che in passato aveva lanciato allarmi sul futuro dell'aeroporto, interviene sulla impugnativa del Consiglio dei ministri: «Il Governo - sostiene - ha di fatto cancellato 5 milioni e 800mila euro vitali per le attività dell'aeroporto. La scelta da adottare senza perdere neppure un minuto di tempo è che la Regione deve fare in modo che quei 5,8 milioni vengano finalizzati alla ricapitalizzazione della società di gestione, il che potrebbe permettere alla Saga di continuare a operare, scongiurando così la paralisi». Se non ci si muove con rapidità, aggiunge, «le sorti dell'Abruzzo e del suo aeroporto forse sono segnate per sempre. Il management della Saga si vedrà costretto a convocare l'assemblea dei soci per mettere tutti al corrente delle prossime mosse da adottare, cioè la messa in liquidazione». Ricapitalizzare, quindi, è l'unico verbo da coniugare, ma prima Foschi si toglie un sassolino con gli esponenti abruzzesi del Nuovo centrodestra, attaccando per primo il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, ex Forza Italia oggi Ncd: «Lupi - afferma Foschi - con il governo Letta aveva promesso mare e monti per l'aeroporto. Mi chiedo cosa abbia fatto e come si siano mossi i suoi referenti regionali». "

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