L’AQUILA Il 2014 doveva essere l’anno della svolta, per l’Aeroporto dei Parchi di Preturo. Ma sullo scalo aquilano, inaugurato con un volo dimostrativo lo scorso 19 dicembre, si sono abbattute tempeste in serie e il decollo, è il caso di dirlo, resta al palo. L’ultima in ordine di tempo è la revoca definitiva, da parte della Regione, del contributo di 880mila euro già assegnato nell’ambito del bando da 8 milioni “Lavorare in Abruzzo 3”. Il finanziamento, destinato alla società di gestione Xpress come incentivo all’assunzione di 60 persone, era stato sospeso a gennaio in seguito ad alcune irregolarità riscontrate dagli uffici regionali. Nonostante le controdeduzioni presentate dalla società, il provvedimento di revoca è diventato ufficiale. L’amministratore unico della Xpress, Giuseppe Musarella, è pronto a ricorrere al Tar, «se ci sono gli estremi». Ma non nasconde la propria delusione: «Valuteremo con i nostri legali cosa fare nelle prossime ore», afferma Musarella, «non vogliamo però perdere altro tempo. Abbiamo passato 25 giorni a tentare di avere notizie sul procedimento in corso. Nel frattempo, a causa di ritardi e tempi biblici, sono andati persi anche i soldi della fideiussione. Abbiamo sbagliato a scegliere la Regione Abruzzo, forse avremmo dovuto affidarci al governo». I rilievi contestati dalla Regione riguardavano le modalità di impiego degli 880mila euro e i cambiamenti sulla pianta organica, visto che tra licenziamenti e dimissioni dagli iniziali 60 assunti si è arrivati a 35. Ma come confermato a gennaio dall’assessore regionale Paolo Gatti, gli uffici competenti avevano evidenziato irregolarità anche in merito alla fideiussione bancaria presentata dalla società calabrese a garanzia degli investimenti. «Noi andiamo avanti», annuncia Musarella, «visto che il contributo richiesto era essenzialmente un aiuto per la start up. Ci sono 35 abruzzesi che stanno lavorando, con corsi di formazione in importanti scali italiani, e vengono regolarmente pagati. L’aerostazione di Preturo è stata ammodernata a nostro spese, dopo che il Comune ha avuto la lungimiranza di affidarne la gestione a un privato. Dobbiamo però constatare con amarezza che questo territorio è capace di farsi male da solo. Siamo stati guardati con sospetto fin dall’inizio e le polemiche continuano». Musarella si riferisce alle critiche piovute nei giorni scorsi sull’aeroporto aquilano da parte del presidente di Confindustria Fabio Spinosa Pingue, che ha parlato di cattedrale nel deserto, e anche dal ministro alle infrastrutture Maurizio Lupi. In effetti, dopo l’atteso via libera ai voli commerciali, c’è stata solo un’inaugurazione di facciata, con un volo dimostrativo da Ciampino a Preturo: dallo scorso 19 dicembre nessun aereo è più decollato o atterrato, visto che non ci sono per ora compagnie interessate alla struttura e i neoassunti sono stati trasferiti altrove. Un percorso tutto in salita, per il futuro, ma anche un passato poco limpido: è notizia di qualche giorno fa l’apertura di un’indagine affidata alla Finanza: sotto la lente della Procura è finito proprio l’appalto per la gestione dell’aeroporto, oltre a una serie di accertamenti di rilievo amministrativo che riguardano gli ultimi anni della complessa storia dello scalo, che ha vissuto il suo unico momento di gloria nel 2009, in occasione del G8 ospitato all’Aquila dopo il sisma. L’indagine è alla fasi preliminari e non ci sono persone indagate. Si vuole capire se la Xpress, che ha ottenuto dal Comune l’affidamento ventennale dell’aeroscalo, abbia i requisiti necessari, non solo per la gestione del trasporto bagagli e di materiale radioattivo, ma anche per il trasporto delle persone. L’ultima tegola è l’abbandono del socio al 35% dell’associazione temporanea di imprese che ha come capogruppo la Xpress: Amato De Santis, rappresentante dell’Innovative Solution Italy, sarebbe pronto a fare un passo indietro.