L’AQUILA Che non fosse un sostenitore di Matteo Renzi, non l’ha mai negato. Ma il sindaco, Massimo Cialente, adesso sembra fare buon viso a cattivo gioco. E, dopo aver invitato il premier in pectore a visitare L’Aquila, gli chiede di prendere personalmente in carico il problema della ricostruzione o di affidarlo all’ex ministro per la coesione territoriale Fabrizio Barca. I contatti ci sono già stati: «Nei giorni scorsi ho parlato con il braccio destro di Renzi, Lorenzo Guerini», spiega Cialente, che però ha già chiesto un incontro diretto con il nuovo premier. «La nostra speranza è che nel governo ci sia una presenza abruzzese», continua il sindaco, che tuttavia ritiene difficile la probabilità che la senatrice ed ex assessore comunale Stefania Pezzopane entri a far parte dell’esecutivo nazionale, come dicono le voci degli ultimi giorni. Magari non da ministro, ma da sottosegretario. «Penso sia più probabile per lei un ruolo importante al Senato», spiega Cialente, che sembra invece auspicare una riconferma per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giovanni Legnini. «Nell’ultimo periodo ci ha aiutato più di tutti». Di una circostanza il sindaco è senz’altro felice e lo ammette senza troppi peli sulla lingua: «La cosa positiva è che sia dimissionario anche il ministro per la Coesione territoriale Carlo Trigilia. Abbiamo bisogno di una persona di alto livello che ci segua, anche alla luce del totale fallimento della sua gestione. D’altra parte l’ex ministro aveva già mollato L’Aquila prima delle mie dimissioni». In tal senso, la speranza è che Barca possa tornare a occuparsi della questione. «Se dovesse entrare nell’esecutivo, mi auguro che sia in una posizione dalla quale può operare anche per L’Aquila. Dobbiamo tornare a lavorare come quando il ministro era lui. Avevo già chiesto a Letta di prendere il problema direttamente in carico da parte della presidenza del Consiglio. La stessa proposta la farò a Renzi. Ma senz’altro Barca è per noi una garanzia. È importante che si comprenda che L’Aquila è una questione nazionale: Renzi deve venire subito a vedere come stanno realmente le cose, d’altra parte è già stato a Lampedusa». Un’altra richiesta del primo cittadino al nuovo governo è «che resti Aldo Mancurti» (capo del dipartimento dello sviluppo delle economie territoriali, Diset ndr). Poi l’affondo sul presidente del consiglio dimissionario Enrico Letta: «Con dolore devo dire che il governo Letta è forse quello che si è occupato di meno del problema dell’Aquila. Trigilia ha probabilmente inibito lo stesso Letta. Spero che in futuro la città possa avere a livello nazionale un peso diverso. Perché ciò avvenga, però, bisogna iniziare a lavorare da subito». È per questo che Cialente ha già affrontato alcune questioni con Guerini: «Gli ho spiegato molte cose, a partire dal problema del patto di stabilità fino all’inchiesta sugli sfratti. Non ci voleva credere». Il sindaco, infatti, è stato invitato a depositare deduzioni ed eventuali documenti da parte della Procura della Corte dei Conti riguardo al mancato sfratto degli inquilini morosi di Case, Map, fondo immobiliare e affitto concordato. «Questo dimostra», conclude Cialente, «la sottovalutazione che si ha per la città. Renzi è un collega sindaco, sono fiducioso che possa capire le mie ragioni».