ROMA Volano stracci tra Angelino Alfano e Silvio Berlusconi e l’ex delfino «senza quid» arriva addirittura a mettere in forse la futura alleanza tra Forza Italia e Nuovo centrodestra. Ad aprire le ostilità è stato il Cavaliere che in un comizio ha liquidato Angelino e i suoi come «utili idioti della sinistra». «A forza di calci e insulti Forza Italia è passata dal 38 al 22%, in Sardegna ho visto un Berlusconi per la prima volta irriconoscibile ai miei occhi per rabbia, rancore e violenza nelle parole, Berlusconi in questi anni si è circondato di troppo inutili idioti», rilancia Alfano. Immediata la replica di Giovanni Toti, neo consigliere politico del Cavaliere. Quando parla di utili idioti intorno a Sivio Berlusconi «Alfano dovrebbe guardarsi mentre lo dice perché qualche responsabilità ce l’ha avuta nel Pdl come segretario», dichiara Toti ieri ospite di Lucia Annunziata. Superfluo sottolineare che Toti è il più moderato perché sul «traditore» Alfano si esercitano in molti. «Berlusconi in questi anni si è circondato di troppi inutili idioti, poi è nato Ncd e li ha raccolti tutti», ironizza su Twitter Gianfranco Miccichè mentre Renato Brunetta si lancia in un’analisi. «Evidentemente le sue poltrone traballanti di palazzo Chigi e di ministro degli Interni devono aver destabilizzato non solo l’umore ma anche le capacità cognitive del buon Angelino Alfano», azzarda il capogruppo forzista a Montecitorio, seguito a ruota da Micaela Biancofiore che si dichiara «disgustata» dal suo ex segretario. Ma reazioni a parte è la durezza di Alfano e di tutto il Ncd a stupire soprattutto alla luce del prossimo confronto parlamentare sull’Italicum, la riforma della legge elettorale concordata tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi che, fissando all’8 per cento l’asticella per entrare in Parlamento per i partiti fuori dalle coalizioni potrebbe costringere presto il Ncd a bussare alla porta del Cavaliere. Un’operazione che, alla luce della rissa di queste ore, appare quanto mai improbabile. «Ci siamo rotti le scatole di sentirci dire sempre le stesse cose, Forza Italia deve ricoscere che sono stati fatti errori in questi venti anni e deve smettere di insultarci, noi siamo stati leali», rivendica Alfano alla convention degli amministratori del Nuovo centrodestra che precede il congressi che sarà celebrato in marzo. Un congresso che potrebbe eleggere Gaetano Quagliariello, l’ex ministro delle Riforme, leader del partito che si è chiamato fuori dalla corsa per un un posto ministeriale. Davanti ai suoi Alfano in ogni caso rivendica la scelta di rimanere al governo con Letta al quale la platea tributa un lungo applauso che Alfano interrompe «perché altrimenti dicono che lo applaudiamo più noi del Pd». «Abbiamo avuto il coraggio e la passione di stare dalla parte giusta», avverte il vicepremier che ricorda quanto il suo sostegno sia indispensabile per la nascita del governo Renzi. E già perché, al di là dell’offesa di essere degli utili idioti, il vero motivo della tensione alla stelle tra Forza Italia Ncd sono le manovre che molti attribuiscono a Berlusconi per «aiutare» eventualmente Renzi in Parlamento e rendere così superfluo il sostegno degli alfaniani. Il cosiddetto “lodo Verdini”, smentito dal portavoce della segreteria Pd, Guerini. Berlusconi dovrebbe riprenderci? «Si riprende un cane, forse Dudù non le persone e la dignità delle persone», avverte Maurizio Lupi.