PESCARA Col rischio chiusura dell’aeroporto dietro l’angolo, la politica non esce dal letargo e solo imprenditori e sindacati reagiscono. Nell’ultimo giorno di vita prima di essere rottamato da Matteo Renzi, il Governo Letta ha pensato bene di bocciare il Piano marketing della Regione (5,8 milioni di euro) a sostegno dello scalo abruzzese. Un provvedimento dovuto perché l’Esecutivo ha dovuto recepire l’impugnativa della Corte Costituzionale, ma non per questo meno traumatico per l’Abruzzo. Ci ha pensato ieri il Forum dell’economia, convocato in Camera di Commercio da Daniele Becci, a tuonare e rilanciare con proposte concrete: «Serve un intervento urgente della Regione - ha detto Becci - il 10 marzo si riunisce il cda della Saga e per allora dobbiamo poter disporre di risorse alternative a quelle del Piano marketing, altrimenti si ferma tutto e ci troviamo in bilancio un buco di 5 milioni e 800mila euro». In pratica, i soldi devono uscire sempre dalle casse della Regione attraverso la ricapitalizzazione, come aveva suggerito Armando Foschi (Fratelli d’Italia). Al Forum dell’economia, anche il presidente della Saga Lucio Laureti ha chiamato in causa la Regione: «L’impugnativa del Piano marketing era nell’aria - ha detto - per questo credo che ci si dovesse muovere in anticipo per trovare risorse alternative». Antonio Blasioli (Pd) propone invece a tutti i consiglieri comunali pescaresi di andare a Roma in "pellegrinaggio" dal ministro Lupi: «Solo portando il caso a livello nazionale - spiega - possiamo sperare di salvare un'infrastruttura strategica per l’Abruzzo». Dalla Cgil, invece, arriva il monito «a non strumentalizzare il problema per fini elettorali», avvertono i segretari provinciale e regionale della Filt Emilia Di Nicola e Franco Rolandi.