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Pescara, 25/11/2024
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18/02/2014
Corriere della Sera
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Renzi al Quirinale accetta l’incarico con riserva «Obiettivo legislatura, datemi qualche giorno». Renzi indica la road map: subito le riforme, poi lavoro, fisco e pubblica amministrazione |
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Dopo un colloquio di oltre un’ora e mezza, Matteo Renzi ha ricevuto dal presidente Napolitano l’incarico per la formazione del nuovo governo. Come annunciato dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra, il segretario del Pd «ha accettato con riserva». Convocato per le 10,30, il premier in pectore si era presentato con dieci minuti di anticipo, arrivando alla guida di una Giulietta e con al fianco solo il capo ufficio stampa del suo partito, Filippo Sensi.
Renzi: «Ci metterò tutta l'energia che ho» - L’intervento integrale
LA ROAD MAP DEL GOVERNO - «Per un orizzonte di legislatura come quello che ci proponiamo - ha spiegato Renzi uscendo dall’incontro con Napolitano - serve qualche giorno per sciogliere la riserva». Il presidente incaricato ha poi dettato quella che considera una vera e propria road map per l’esecutivo, prima ancora delle questioni legate ai nomi. In particolare, ha spiegato che da subito bisognerà affrontare il tema delle riforme istituzionali, a partire da quella elettorale. Per poi passare nei mesi successivi a tre macro-temi, uno per mese: a marzo il lavoro; ad aprile la riorganizzazione della pubblica amministrazione; e a maggio il fisco.
LA SQUADRA - Renzi non dovrebbe in ogni caso impiegare molto a comporre la squadra del nuovo governo, a cui sta lavorando da giorni e a cui ha messo mano anche nel fine settimana. La maggior parte delle caselle è già stata riempita, ma resta da risolvere un nodo fondamentale come quello dell’Economia: per il ministero di via XX Settembre sono stati indicati diversi nomi di autorevoli economisti, dalla Reichlin a Bini Smaghi, ma nelle ultime ore si è fatta avanti l’ipotesi che una delle poltrone più delicate venga affidata ad un ministro politico e non tecnico.
I MALUMORI - Una volta completata la squadra resterà lo scoglio della fiducia in Parlamento. Scontata quella alla Camera, potrebbe essere meno scontata quella al Senato. La minoranza del Pd, infatti, potrebbe non volere avallare un governo politico che debba fare i conti - politici - con il Ncd di Angelino Alfano che ancora domenica ha ribadito la necessità che nel programma di governo siano evidenti anche le istanze del centrodestra. Lo dice chiaramente Pippo Civati, avversario di Renzi alle primarie del Pd dello scorso dicembre, in un intervista a Repubb lica: «Se ho rotto con Matteo è perche’ non voglio Alfano. Non so se voterò’ la fiducia, anche altri parlamentari la pensano come me». Ma Civati, che domenica ha ribadito pubblicamente le sue perplessità e lanciato l’hashtag #matteostaisereno, esclude che la defezione sua o di altri possa compromettere il progetto renziano: « Se fa l’alleanza con Alfano, nasce il governo di centrodestra in due giorni. E nasce anche senza dieci di noi».
MERCATI OTTIMISTI - Nel frattempo, in attesa dell’imminenza dell’incarico a Renzi da parte del presidente Napolitano, i mercati sembrano reagire con ottimismo, come del resto è avvenuto anche nei giorni che hanno preceduto le dimissioni del premier uscente Enrico Letta. Lo spread tra Btp decennali e omologhi tedeschi si attesta a quota 197, dopo essere sceso a 195 punti, contro i 199 punti della chiusura di venerdì scorso, ancora una volta sotto la soglia psicologica dei 200 punti. Il rendimento del decennale arretra al 3,65%. Il differenziale tra i Bonos spagnoli e il Bund tedesco segna 188 punti per un tasso del 3,57%.
Renzi indica la road map: subito le riforme, poi lavoro, fisco e pubblica amministrazione
Subito le riforme istituzionali e la nuova legge elettorale. Poi, da marzo, un impegno particolare su tre macro-temi: a marzo il lavoro («la vera emergenza e non solo per quelli della mia generazione»), la riforma della pubblica amministrazione e quella del fisco Matteo Renzi ha impiegato due minuti a presentare le linee guida del suo programma, quelle su cui ha assicurato di voler mettere «tutta la determinazione e l’impegno di cui sono capace». Ma in quei due minuti ha affrontato le questioni principali su cui si giocherà la tenuta dell’esecutivo e il rispetto dell’impegno all’«orizzonte di legislatura» ostentato subito dopo avere ricevuto dal presidente Napolitano (che lui chiama «signor presidente») l’incarico per la formazione del nuovo governo. Ovvero, l’obiettivo di restare in carica fino al 2018. «Prima i programmi - ha sottolineato - i nomi vengono dopo». Poi, mentre era in viaggio in treno per Firenze, ha espresso il suo ottimismo via Twitter, lanciando l’hashtag #lavoltabuona.
LA ROAD MAP - La road map più immediata è però quella della formazione dell’esecutivo a cui seguirà il passaggio in Parlamento per la fiducia. La giornata di Renzi si divide tra Roma e, appunto, Firenze. Nella sua città il sindaco torna per adempiere a tutte le formalità istituzionali conseguenti all’accettazione dell’incarico, ovvero il passaggio di consegne della guida di Palazzo Vecchio con il suo vice Dario Nardella. Ma in serata sarà nuovamente nella Capitale, per dare il via alle trattative con gli alleati. Nella giornata di martedì, a partire dalle 10, si svolgeranno invece nella Sala del Cavaliere a Montecitorio le consultazioni formali e ufficiali. E solo dopo Renzi potrà sciogliere la riserva tornando dal Capo dello Stato per comunicargli di essere pronto a prendere possesso di Palazzo Chigi.
Renzi: «Ci metterò tutta l'energia che ho»
IL VOTO DI FIDUCIA - Il voto di fiducia in aula potrebbe dunque essere calendarizzato alla fine della settimana, giovedì o venerdì, anche se lo stesso premier incaricato ha messo le mani avanti spiegando che volendo ragionare su un orizzonte di legislatura alcuni giorni saranno necessari. In questo intervallo, oltre a mettere a punto un programma che possa mettere d’accordo sia il Pd sia i suoi principali alleati, a partire dal Nuovo Centrodestra, Renzi nella sua veste di segretario proverà anche a recuperare l’unità interna, cercando di far superare alla minoranza che fa capo a Pippo Civati quei malumori che potrebbero tradursi in voti negativi in aula.
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