PESCARA Eppure devono aver mangiato davvero bene al ristorante «La Corte» di Spoltore. Ma la cena tra Gianni Chiodi e i suoi ospiti deve essere stata davvero turbata da questi sondaggi, che come avviene da sempre prima delle elezioni cominciano a circolare dappertutto. Nei bar, su qualche sito e negli ambienti politici. Il Tempo, trattandosi di un sondaggio non ufficiale ha raccolto queste cifre e le ha offerte ai suoi lettori. Numeri farlocchi, forse, che vanno presi per quel che valgono. Cioè nulla. Eppure la reazione degli uomini del centrodestra è stata immediata e furente. «Non abbiamo commissionato nessun sondaggio a “Euromedia Research” di Alessandra Ghisleri, al contrario di quanto riportato oggi da alcuni organi di informazione. È una clamorosa bufala. Questa notizia potrebbe essere stata diffusa al solo fine di influenzare e fuorviare gli elettori. Se così fosse, sarebbe particolarmente grave. Ad oggi, ripeto, Forza Italia non ha commissionato sondaggi al alcuna società. Trattandosi di un fatto estremamente grave, segnaleremo la violazione all’AgCom per gli approfondimenti di rito». Così il Presidente regionale di Forza Italia, Nazario Pagano. «Una notizia destituita di ogni fondamento di verità». Così invece Lorenzo Sospiri, capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale, e Lanfranco Venturoni, capogruppo del Nuovo Centrodestra, commentano la pubblicazione di un sondaggio realizzato da Euromedia Research che vedrebbe il presidente della Regione Gianni Chiodi sotto di dieci punti rispetto al suo avversario di centrosinistra. «La dottoressa Alessandra Ghisleri, responsabile di tale istituto di sondaggi – puntualizzano Sospiri e Venturoni – ha smentito categoricamente di aver prodotto e consegnato alcun sondaggio e quindi siamo di fronte a un’informazione semplicemente falsa. Dall’unico sondaggio ufficiale, reso noto da Scenaripolitici.com il 27 gennaio, peraltro, si evidenzia, al contrario, un significativo vantaggio del centrodestra, valutato al 34%, di contro al movimento 5stelle (29%) e al centrosinistra (28,5%), anche in assenza di una alleanza con l’Udc. L’unico risultato che conta sarà il voto del 25 maggio e rispetto a quel momento di verifica – concludono Sospiri e Venturoni – e siamo sereni e certi che, una volta fatta chiarezza e restituita a Chiodi la dignità calpestata con frettolosa superficialità da certi commentatori, gli elettori premieranno una politica sempre volta al drastico contenimento della spesa e alla relativa crescita del nostro Abruzzo». Giusto, magari il risultato delle elezioni potrebbe essere ancor più sorprendente del sondaggio farlocco.
In Forza Italia si sgomita per un posto nella lista
L'AQUILA Non ci sarà posto per tutti nella lista di Forza Italia. Nell'aquilano, inteso come città e provincia, la guerra di posizione è iniziata da tempo per veder stampato il proprio nome sotto la bandiera tricolore rilanciata dal Cavaliere dopo la liquefazione del Pdl. Gli uscenti Gianfranco Giuliante e Luca Ricciuti puntano ad una ricandidatura in rappresentanza del capoluogo; stesso discorso, declinato sulla Marsica, per un altro consigliere uscente, Emilio Iampieri. A completare il mosaico c'è il nome di Antonio Morgante, responsabile della segreteria di Gianni Chiodi, e una rosa di nomi, tra cui inevitabilmente dovranno essere pescati quelli di almeno una donna, per salvaguardare equilibri e tutelare le ambizioni di chi, pur nelle difficoltà del centrodestra attuale, ambisce a entrare nell'Emiciclo che verrà. Dal quadro, pertanto, rimarrebbe fuori un altro esponente di peso azzurro, l'aquilano Guido Liris, che alle provinciali e alle comunali ha racimolato centinaia di voti sotto i vessilli pidiellini. Suo malgrado è rimasto schiacciato nella fronda tutta aquilana che si è aperta nei mesi scorsi tra i forzisti, con l'assessore alla Protezione civile e il presidente della seconda commissione consiliare in Regione che male hanno digerito l'ascesa del giovane medico aquilano ai vertici della politica locale. Liris, capogruppo Fi in Comune, è stato poi defenestrato dalla Giunta provinciale per far posto ad un'altra aquilana, Ersilia Lancia, fedelissima dell'ex vice coordinatore Pdl Fabrizio Di Stefano. Ma lui, ostinato, è rimasto fedele al suo posto, dichiarando apertamente fedeltà al Governatore e al coordinatore regionale Nazario Pagano: a entrambi l'idea di vederlo in gioco per la partita del 25 maggio piace eccome, ma ad una condizione. «Se vogliono che ci metta la faccia posso farlo, purché avvenga nella lista di Forza Italia» ha dichiarato uno sfuggente Liris, che pur di veder riconosciuta la propria coerenza è disposto anche ad aspettare il prossimo giro, mettendosi in disparte. Ha pubblicamente chiesto un ricambio generazionale, nei metodi e negli uomini, allo stesso Chiodi, prendendosi un cazziatone (pubblico anche questo) dal coordinatore provinciale Alfonso Maglioco, giuliantiano da sempre. Una matassa difficile da districare, figlia dell'assenza di un vice presidente che affianchi Pagano nei diversi ambiti territoriali abruzzesi, in grado di gestire sia i malumori interni sia di iniziare a mettere a punto la macchina organizzativa in vista dell'election day. Un clima da resa dei conti che mal cela un pressapochismo che a meno di cento giorni dalle elezioni il principale partito di centrodestra non può permettersi.