MONTESILVANO «Il candidato sindaco di Montesilvano non può e non deve essere una conseguenza delle scelte fatte al Comune di Pescara. Per evitarlo, noi 13 consiglieri che abbiamo sfiduciato il sindaco Pd Attilio Di Mattia abbiamo firmato anche un altro documento per dire che se almeno i due terzi di noi dimissionari fossimo riusciti a trovare una candidatura condivisa, allora, la scelta sarebbe stata quella e basta». Ernesto De Vincentiis (Montesilvano futura) racconta così il retroscena del retroscena: «Per me la parola data è importante e quel patto vale ancora», dice. Un accordo tra i consiglieri che si sono dimessi domenica mattina per blindare, a Montesilvano, la scelta della candidatura a sindaco senza ordini da Pescara. Il patto dei 13. «Quel documento», dice De Vincentiis, «è stato sottoscritto in tempi non sospetti per evitare infiltrazioni nelle scelte. L’auspicio è decidere a Montesilvano. Chi sarà il candidato? È ancora presto per dire quello che accadrà ma in teoria ognuno dei 13 ha un’ipotetica possibilità, poi è ovvio che c’è chi ne ha di più e chi ne ha di meno». Per adesso, tra quelli del centrodestra che hanno «più possibilità» c’è Carlo Tereo de Landesert. Ma Tereo de Landerset ha un peccato da scontare: alle elezioni comunali 2012 ha appoggiato Di Mattia e i voti raccolti da Fli (più di 1.300) sono stati determinanti per la vittoria del centrosinistra e per la sconfitta del centrodestra guidato allora da Manola Musa. Dopo Tereo de Landerset è stato presidente del consiglio nel primo anno di Di Mattia per poi fondare un gruppo a sé, Montesilvano in Comune, e uscire dalla maggioranza: ora aver voltato le spalle al centrodestra nel 2012, potrebbe rivelarsi un ostacolo alla candidatura. Tereo-Musa? Sì perché anche Musa potrebbe avere un’ambizione legittima: nel 2012 del centrodestra dilaniato dalle liti la davano per spacciata e, invece, ha finito per perdere davvero di poco (1.474 voti di scarto). Per questo, a ostacolare Tereo de Landerset, potrebbe arrivare la richiesta di Musa. Maragno ci pensa. Ma non sono gli unici nomi che circolano: Francesco Maragno, già candidato nel 2012, potrebbe essere un altro candidato condiviso. Oggi sarà un’altra giornata interlocutoria in attesa di domani quando, alle 18, i 13 consiglieri “traditori” si incontreranno nel palazzo della Regione Abruzzo, in piazza Unione a Pescara, con Nazario Pagano, presidente del consiglio regionale e presidente di Forza Italia. In questo momento di confusione dopo le dimissioni di massa, è proprio Forza Italia a tenere in mano le redini del gioco: «A Montesilvano», conferma De Vincentiis, «il Nuovo centro destra non è radicato. Per ora, contano solo Forza Italia e Montesilvano futura». Proprio, all’incontro con Pagano, si farà il punto sulle candidature cominciando a pesare i nomi e i cognomi. Arriva il commissario. Ieri, il prefetto Vincenzo D’Antuono ha avviato la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale, disponendone la sospensione. Nominato il commissario: sarà Maria Pia De Rosa, in servizio al ministero dell’Interno. Sarà De Rosa, già commissario nel Comune di Grumo Nevano nel Napoletano, a guidare Montesilvano, per l’ordinaria amministrazione, fino alle elezioni del prossimo 25 maggio, insieme alle regionali. Di Giacomo pronto. Un altro pronto a tornare in campo dopo il turno di riposo durante l’amministrazione Di Mattia è l’ex assessore della giunta Cordoma Mimmo Di Giacomo (Udc): «Con gli amici sono in una fase di confronto e di analisi delle strade da seguire. Non voglio una coalizione minestrone pur di vincere a tutti i costi e non ho preclusioni verso nessuno, né centrodestra né centrosinistra: adesso è importante partire dai programmi seri e dalle persone credibili. Chi deve spartire cosa fa parte di una liturgia politica che non mi interessa più. Per questo, dico che mi piacerebbe partecipare a un progetto che metta in campo energie per il rilancio di Monteislvano. Oggi si parla di Montesilvano come una città dell’odio e dei veleni. Non è così: Montesilvano non è una città di litiganti, prostitute e razzisti. L’immagine della città deve essere recuperata: se questa è la base di partenza, sarò protagonista, altrimenti continuerò a fare lo spettatore. Ora come non mai, serve il coraggio di dire almeno un ciao a certi personaggi». Di Giacomo resta nell’Udc: «Ma non ne ho condiviso la linea politica locale di appoggio a Di Mattia. Comunque, non escludo di fare una mia lista civica e di metterla al servizio non tanto della politica ma di Montesilvano. Sono pronto a confrontarmi sulla città senza pensare ai nomi e ai cognomi». Forza Italia: grillini chi? Montesilvano è la roccaforte del Movimento 5 Stelle: all’ultima assemblea c’erano un migliaio di persone e, in Parlamento, il deputato montesilvanese Andrea Colletti si è fatto notare parecchio. «Ma per le amministrative i grillini non mi spaventano affatto», dice Paolo Cilli di Forza Italia, «a livello locale è quasi come se non esistessero: alle elezioni 2012 Colletti ha preso appena 27 voti».