PESCARA Un giorno dopo l'altro e tutto è come prima. Un passo dopo l'altro, la stessa vita. Sembra che Luigi Tenco, quasi cinquant’anni fa, scrivesse pensando all’attuale momento di stallo del centrodestra abruzzese. Gianni Chiodi si muove come se tutto fosse ormai deciso, forte di due telefonate di Silvio Berlusconi e fors’anche di contatti diretti che solo lui sa. Ma Altero Matteoli, chiamato dal cavaliere a risolvere i problemi elettorali, ha per ora affrontato, a grandi linee, i nodi delle comunali, opponendosi con forza alle primarie per la scelta dei candidati (vedi Pescara e Campobasso) ed elaborando il teorema che sindaco uscente non si cambia. Dopo la chiamata a raccolta di martedì scorso dei coordinatori regionali azzurri ora il confronto, nel centrodestra, salirà di tono. Con un primo faccia a faccia tra il senatore forzista e l’ex presidente del Senato, passato con Alfano al Nuovo centrodestra, Renato Schifani. Va da se che il problema Abruzzo, soprattutto dopo la capitolazione della Sardegna, vada preso con la massima cura, essendo poi assieme al Piemonte una regione dove il 25 maggio, oltre ad europee e comunali, si voterà anche per l’Emiciclo. Il passare del tempo gioca in favore di Gianni Chiodi, anche perché in mancanza di un candidato forte almeno quanto il governatore uscente difficilmente si vorrà rischiare il tracollo con un nome a sorpresa. Sì tutto nuovo, ma elettoralmente pericoloso. Nello stesso tempo, impossibile nasconderlo, la mancanza di conferme ufficiali da parte dei vertici di Forza Italia lascia presupporre - ma è molto di più di un’ipotesi - che a Roma si stia riflettendo anche su altri scenari. Con tanto di nome e cognome: Rodolfo De Laurentiis, il consigliere Rai che ha sempre smentito un suo interessamento a una candidatura affermando «di non occuparsi di politica negli ultimi mesi» (?) è ancora in corsa, eccome, per essere l’asso nella manica del centrodestra per le prossime elezioni. C’è chi parla di sponsor potenti per il presidente di Confindustria Televisioni, pezzi da novanta come Denis Verdini e Gianni Letta. Ma anche in ambienti Mediaset si pensa che il lancio di Rodolfo De Laurentiis possa rinfrescare l’immagine di un centrodestra appannato e in difficoltà dopo la bomba «Rimborsopoli». E non solo. A fermare ogni possibile colpo di testa sembra sia proprio Silvio Berlusconi che non vuol fare errori e perdere così una Regione che fino a qualche mese fa sembrava saldamente nella mani di Gianni Chiodi e del suo partito. Da qui il sondaggio su abruzzesi importanti e illustri (vedi Bruno Vespa prima e Raffaele Bonanni dopo) per cercare di capire come riconquistare questo pezzo d’Italia. Altri rumors: sabato scorso a Lanciano, durante la riunione della segreteria regionale di Fratelli d’Italia, presieduta dal coordinatore Roberto Petri, l’assemblea si è divisa sul nome di Gianni Chiodi. Presente Antonio Tavani, vice presidente della Provincia di Chieti. Assente l’assessore Giandonato Morra, sostituito da Fornaciari di Roseto. Per farla breve: qualcuno ritiene Gianni Chiodi «non più rappresentativo» per il centrodestra abruzzese. Discussione aggiornata: la candidatura per le regionali non era all’ordine del giorno dei Fratelli d’Italia. Problema solo rinviato.