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Pescara, 25/11/2024
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Data: 22/02/2014
Testata giornalistica: Il Tempo d'Abruzzo
Si prepara la serrata per salvare l’aeroporto. Le Rsa aziendali dichiarano lo stato di agitazione e preannunciano entro breve azioni che potrebbero arrivare al blocco delle attività aeroportuali

PESCARA Lo sciopero è dietro l’angolo, anzi vicino l’hangar dell’aeroporto con i sindacati che minacciano di bloccare tutto se non sarà trovata presto una soluzione. Sul caso dello scalo sono intervenuti in tanti, ma nessuno di quelli che hanno il potere di incidere a livello politico. Infatti, dal giorno in cui il fu Governo Letta ha impugnato la norma con la quale la Regione aveva finanziato il Piano marketing 2013 con 5 milioni e 800mila euro, nessuna voce di deputati o senatori abruzzesi si è levata a difesa dell’aeroporto. L’unico esistente sul territorio regionale sarà fortemente ridimensionato dopo i tagli che l’Enac si accinge ad attuare per gli scali con traffico passeggeri inferiore al milione annuo. A botta calda e a mente fredda, Daniele Becci, socio della Saga (la società di gestione) in qualità di presidente della Camera di Commercio di Pescara, ha lanciato un appello alla Regione «affinché si trovi una soluzione prima del 10 marzo, quando si riunirà il consiglio di amministrazione. Per quella data - ha ripetuto Becci - dovranno essere trovati i soldi in alternativa a quelli ormai indisponibili del Piano marketing. In caso contrario saremo costretti a fermare tutte le attività all’interno dell’aeroporto poiché il cda si troverà automaticamente con un buco di 5 milioni e 800mila euro. E non potremo essere noi a ricapitalizzare». Dovrà farlo la Regione, come ha suggerito Armando Foschi, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Pescara, mentre Italo Lupo, presidente regionale della Cna, invoca un coinvolgimento più ampio dei privati per affiancare al meglio le istituzioni pubbliche, ormai insufficienti da sole a garantire un futuro a una infrastruttura della quale l’Abruzzo non può fare a meno. Ieri, infine, ci hanno pensato i sindacati a menare fendenti, l’ennesimo grido di allarme è stato lanciato con forte apprensione dalle sigle sindacali delle Rsa dell’aeroporto «a seguito della negligente disattenzione e noncuranza della classe politica abruzzese - affermano Nino Di Bucchianico, Mario Marcucci, Vanessa Di Medio e Roberto Di Pietro - Una disattenzione confermata dalla convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci Saga per il 10 marzo, che potrebbe determinare la chiusura dello scalo». Le conseguenze a livello lavorativo sarebbero pesantissime, come sottolineano i sindacalisti: «L’intero comparto aeroportuale abruzzese - ricordano - genera un impatto occupazionale complessivo di oltre 1500 unità. Volàno dell’economia regionale da decenni, l’aeroporto rischia così di scomparire nella totale e colpevole indifferenza delle istituzioni, con l’aggravante che a pagarne le conseguenze sarà tutto il sistema produttivo e turistico abruzzese». Le Rsa aziendali, evidenziando «la totale mancanza d’interesse e l’assenza di risposte concrete nei confronti della Saga, richiamano i vertici regionali a rispettare gli impegni assunti, dichiarano lo stato di agitazione e preannunciano entro breve azioni che potrebbero arrivare al blocco delle attività aeroportuali».

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