Pompili, presidente Anav Lazio: “I Comuni non hanno ancora pagato il contratto di servizio 2013. E ora previste riduzioni risorse nel 2014”. Sono 700 i posti di lavoro a rischio
L'apertura dello stato di crisi del settore di trasporto pubblico locale del Lazio è ufficiale: lo ha deliberato all'unanimità la sezione Anav del Lazio, che rappresenta le aziende private che operano sul territorio, e che da un anno non ricevono i pagamenti dai Comuni. La conseguenza diretta è la riduzione delle percorrenze dei bus e l'apertura delle procedure per la riduzione del personale.
“Non avremmo mai dovuto arrivare a questo punto – ha dichiarato Antonio Pompili, presidente di Anav Lazio – e in questi mesi abbiamo più volte avvertito dello stato ormai al collasso delle nostre aziende. Non sono ancora stati erogati i pagamenti relativi al 2013 per i contratti di servizio che sono stati siglati con i Comuni e le nostre aziende hanno dovuto anticipare tutte le spese di esercizio necessarie, per il pagamento dei fornitori e delle spettanze del personale dipendente”.
“La situazione che si prospetta per il 2014 è ancora più drammatica – ha proseguito Pompili -. Il Piano di riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico locale della Regione prevede che lo stanziamento di risorse per il trasporto urbano nei piccoli Comuni venga ridotto del 30% rispetto ai servizi erogati attualmente. Questo determinerebbe un esubero di personale di circa 700 unità”.
L'assemblea dell'Anav Lazio ha deciso di diffidare ufficialmente Comuni e Regioni per il pagamento delle spettanze pregresse; di impugnare – insieme ad Anav nazionale – la delibera regionale; di informare istituzioni e sindacati che in assenza di garanzie certe le aziende di trasporto pubblico locale del Lazio dovranno aprire formali stati di crisi.