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Data: 22/02/2014
Testata giornalistica: Il Centro
Solo sedici ministri, otto sono donne. Età media di 47 anni, Boschi (33) la più giovane. All’Economia Padoan, garanzia per la Ue. La Pinotti alla Difesa

ROMA Un governo fortemente politico, con tre soli tecnici, le poltrone di rito agli alleati, e una solida maggioranza renziana in consiglio dei ministri. Il Renzi 1, esecutivo presentato ieri dopo tre ore di gestazione nelle segrete stanze del Quirinale, è di 16 componenti, quasi un record (il De Gasperi 3, come dice il nuovo presidente del consiglio con una punta di rammarico, ne aveva 15). Metà donne, età media appena sopra i 47 anni. Otto i democratici, tre del Ncd di Alfano, uno dell'Udc, uno di Scelta Civica e un presidente della Lega cooperative che certo non farà mancare il sostegno al premier. Renzi insomma si gioca tutto per benino, prendendo saldamente in mano il timone. Due i confermati del governo Letta, ma cambiati di posto: Andrea Orlando al ministero della Giustizia, Dario Franceschini ai Beni Culturali. Mentre Alfano, Lupi e Lorenzin (tutti Ncd) mantengono il loro incarico precedente. E la primizia assoluta di una donna, Roberta Pinotti (Pd), al ministero della Difesa. Ma la novità più clamorosa, peraltro nell'aria, è l'estromissione di Emma Bonino dal delicato incarico degli Esteri. Le subentra la deputata del Pd Federica Mogherini, romana, 40 anni, membro della segreteria di Renzi con il ruolo di responsabile per l'Europa. Una scelta fortemente voluta da Renzi e che probabilmente ha dovuto superare le perplessità del Capo dello Stato. «Grazie a tutti - ha twittato - ma soprattutto a Emma Bonino per il lavoro eccellente che ha fatto quest'anno (e sempre) sugli esteri». Confermata poi la voce insistente della nomina di Pier Carlo Padoan all'Economia. Vicepresidente dell'Ocse, presidente dell'Istat, romano, 65 anni, docente di Economia alla Sapienza di Roma, consigliere economico dei governi D'Alema e Amato, alti incarichi nel Fondo Monetario Internazionale, è considerato un tecnico di alto rango attento al bilanciamento dei conti pubblici ma anche alla necessità di dare sterzate per la crescita (in particolare con l'abbassamento sostenibile della pressione fiscale). Per la Ue è comunque un uomo affidabile. L'altro tecnico è Federica Guidi, 44 anni, modenese, industriale. Sarà titolare dello Sviluppo Economico. Poi c'è Giuliano Poletti, imolese, 62 anni, presidente delle cooperative, che finisce all'importante dicastero del Lavoro. Non è un politico, ma si può considerare un tecnico d'area, ovviamente vicino a Renzi. Ha subito dichiarato che per ottenere buoni risultati occorre una «collaborazione efficace» con le forze sociali. Una donna al ministero della Difesa non s'era davvero mai vista né pensata. Roberta Pinotti, genovese, 52 anni, insegnante di italiano al liceo, già nel 2007 viene designata dall'allora segretario Pd Walter Veltroni a responsabile Difesa del partito e quindi ministro ombra dello stesso dicastero. Appena nominata, ha detto che «i marò sono nel mio cuore e nel cuore di tutti gli italiani» e che «dobbiamo con forza riportarli a casa». Ci sono quindi le giovani renziane. La fedelissima Maria Elena Boschi alle Riforme e rapporti col Parlamento (33 anni, la più giovane). E Marianna Madia alla Semplificazione e Pubblica Amministrazione. Maurizio Martina, Pd, va alle Politiche agricole («Adesso al lavoro, che c'è tanto da fare»). Il contentino per gli altri alleati si concretizza in Gianluca Galletti (Udc) all'Ambiente e Stefania Giannini (Scelta Civica) all'Istruzione. C'è infine la nomina di Maria Carmela Lanzetta, battagliera ex sindaco anti-’ndrangheta in Calabria, agli Affari Regionali. Primo cittadino di Monasterace (Reggio Calabria) dal 2006, dopo 7 anni si dimette con una clamorosa lettera al presidente della Camera Boldrini, dicendosi stufa di minacce da parte della criminalità: «E' difficile cambiare le cose, si rischia la pelle». Spari contro la sua auto, una farmacia bruciata, la Lanzetta si lamentò anche dell'immobilismo della sinistra. Faceva parte finora dell’area Civati, ora Renzi le dà un'altra opportunità.

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