PESCARA «La Regione ha creato il problema, la Regione deve risolverlo». Franco Rolandi, segretario abruzzese della Filt/Cgil, non la manda a dire sul caso dell'aeroporto d'Abruzzo che rischia la paralisi per la bocciatura del Piano marketing da parte del Governo. Quei 5 milioni e 800mila euro stanziati dalla Giunta Chiodi non sono più disponibili in quanto considerati «aiuti di Stato», secondo la Corte Costituzionale che ha impugnato il provvedimento della Regione per gli anni 2012 e 2013. Senza quei soldi, la Saga sarà costretta a sospendere tutte le attività dello scalo aereo e a sancire la liquidazione se non ci sarà una svolta prima del 10 marzo. Per quella data, infatti, si riunirà il consiglio di amministrazione della Saga, la società di gestione, e si troverà nella condizione di non poter più operare alle prese con un buco di 5,8 milioni che fatalmente condurrà alla liquidazione. Le Rsa aziendali dell'aeroporto sono intervenute duramente sulla Regione, dichiarando lo stato di agitazione e minacciando lo sciopero se non vi sarà a breve un intervento deciso che tuteli le 1500 persone che, tra diretto e indotto, lavorano grazie alle attività aeroportuali. Rolandi sottoscrive la presa di posizione delle Rsa e aggiunge che «a questo punto la Regione deve cambiare procedura per non farsi bocciare nuovamene il Piano di sostegno all'aeroporto». L'unica strada percorribile, anche secondo il sindacalista della Cgil, è quella indicata giorni fa da Armando Foschi (Fratelli d'Italia-An) ovvero la ricapitalizzazione, cosa che dev'essere fatta necessariamente dalla Regione e non dai soci della Saga. Rolandi non se la prende solo con i vertici della Regione, ma anche con i 15 parlamentari abruzzesi (9 deputati e 6 senatori di entrambi gli schieramenti) e con il sottosegretario Giovanni Legnini, in procinto di essere confermato, «per il silenzio assordante su questa vicenda». Per domenica prossima, la Filt/Cgil organizza un grande convegno sugli stati generali dei trasporti in Abruzzo e una parte rilevante della discussione riguarderà la crisi dell'aeroporto: «Abbiamo convocato gli assessori competenti, da Morra a Di Dalmazio a Masci, - aggiunge Rolandi - ma stiamo pensando anche al ministro Lupi, che è stato confermato alle Infrastrutture e che, dunque, conosce molto bene la problematica».
Fermo restando questo, il segretario della Filt e la segretaria provinciale della Cgil Emilia Di Nicola ammoniscono la classe politica «a non far entrare il dramma dell'aeroporto nella campagna elettorale. Ai cittadini abruzzesi e a quanti lavorano nello scalo poco o niente interessa delle schermaglie all'interno del centrodestra in vista delle elezioni, tra chi rappresenta politicamente il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi o il presidente della Provincia di Pescara e chi invece rappresenta il sindaco di Pescara o il Governatore della Regione. Un analogo discorso vale anche per l'opposizione pronta a sfruttare la notizia per rilanciarsi politicamente in proiezione del voto. Non c'è da perdere altro tempo in considerazione tra l’altro della crisi di Governo in atto che rende difficile interloquire con chi ha bocciato di fatto il finanziamento. Mettendo da parte gli steccati e le appartenenze politiche, ci si muova in sinergia con un unico obiettivo quello di scongiurare la chiusura dell’Aeroporto, unendo tutti i portatori di interesse. Se non vi sono alternative si proceda immediatamente con la ricapitalizzazione della società». Un appello i sindacati lo rivolgono anche al presidente e al Cda della Saga: «Mettiamo fine all'atteggiamento basato sull'attendismo e scopriamo le carte sulle reali condizioni economico-finanziarie dello scalo. Rendiamo pubblici i bilanci e i verbali del consiglio di amministrazione».