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Pescara, 24/11/2024
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23/02/2014
Il Messaggero
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Pezzopane: «Sottosegretario? No, c’è solo Legnini». Carica dei sottosegretari. È sfida sulla delega alle politiche europee |
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In molti si attendono dal nuovo governo Renzi una svolta per la ricostruzione dell'Aquila. In qualità di segretario del Pd Matteo Renzi aveva già fissato la sua trasferta aquilana, poi gli eventi si sono accavallati e il viaggio è stato annullato. Tornerà presto alla carica con il neo premier, la senatrice Stefania Pezzopane. «Dovrà venire presto all'Aquila prima che si infuochi la campagna elettorale». In molti si attendono un atteggiamento più magnanimo da parte di questo governo nei confronti della ricostruzione dopo aver patito l'indifferenza del Governo Letta. «Trigilia non c'è più - dice con un sospiro liberatorio il sindaco Massimo Cialente - Ho molti amici al nel nuovo governo come Roberta Pinotti con la quale ho lavorato. Spero che la delega della Ricostruzione possa essere trasferita direttamente alla presidenza del Consiglio, domani parlerò con il sottosegretario Graziano Del Rio». Per Cialente il governo potrà essere giudicato dalla politica che metterà in campo con l'Europa. Fondamentale superare il 3% deficit Pil in caso di calamità naturali. I ministeri chiave saranno quello alla Funzione Pubblica, alla Giustizia e allo Sviluppo Economico. Per la ricostruzione aquilana ci vogliono norme nuove. Sulla partita dei sottosegretari Cialente confida nel raddoppio. «Nominare un sottosegretario aquilano sarebbe un bel segnale» spiega Cialente pensando a Stefania Pezzopane e Giovanni Legnini in tandem, ognuno con le proprie competenze. Tuttavia è la stessa Stefania Pezzopane a escludere questa possibilità. «Il Pd abruzzese ha chiesto la riconferma per Legnini - ha ricordato la Pezzopane - Il mio nome non è contemplato». Lo stesso Legnini nel fare un passo indietro sulla corsa alle regionali avrebbe ribadito la sua volontà di rimanere nel ruolo di sottosegretario». Il sindaco ha approfittato anche per smentire le voci su possibili frizioni con il capo dell'ufficio Paolo Aielli ammettendo che nell'impugnativa al Consiglio di Stato di una sentenza persa dinanzi al Tar per la questione del buono contributo l'Avvocatura abbia calcato un po’ la mano contro l'ufficio speciale. «Io quel ricorso non lo avevo letto - spiega Cialente - Quello di Aielli è un ufficio del Comune». Ma nel ricorso l'avvocatura afferma l'esatto opposto.
Carica dei sottosegretari. È sfida sulla delega alle politiche europee. Martedì la nomina. Duello Pistelli-Nencini. Tra le possibili riconferme l’Ncd Casero all’Economia e Minniti ai Servizi. Spunta Della Vedova ROMA Pochi ministri, in tutto sedici, ma un buon gruppo tra sottosegretari e viceministri, in modo da affrontare con serenità gli impegni d’aula e il semestre europeo. Matteo Renzi i nomi della cinquantina, e forse oltre, di nuovi componenti del suo governo li tirerà fuori solo martedì dopo il voto di fiducia della Camera. I malumori per l’assetto del governo non mancano, ma sinora solo i Popolari di Mario Mauro sono venuti alla scoperto. Le «compensazioni», come sostengono i renziani, ci saranno e terranno conto sia delle richieste dei partiti, sia della collocazione geografica. Molti dei quaranta del precedente governo verranno riconfermati anche per espressa richiesta dei partiti d’appartenenza. RICONFERME E’ il caso di Luigi Casero (Ncd) e attuale viceministro all’Economia e della sua collega di partito Simona Vicari (Sviluppo Economico). All’Economia potrebbe anche andare come sottosegretario il montiano Benedetto Della Vedova mentre Giovanni Legnini dovrebbe confermare l’incarico all’Editoria. Agli Esteri dovrebbe tornare Lapo Pistelli, già viceministro della Bonino e potrebbe ritrovarsi insieme al socialista Riccardo Nencini con il quale condividere le deleghe del ministero per le Politiche Comunitarie che è stato di fatto riassorbito nella competenza del ministro Mogherini. Probabile anche l’ingresso nella squadra dell’abruzzese Stefania Pezzopane. SERVIZI Un capitolo a parte merita la delega ai Servizi segreti che nel governo Letta era nelle mani di Marco Minniti e che potrebbe rimanervi a meno che Renzi non decida di affidarla ad un suo strettissimo collaboratore come Lorenzo Guerini, viste le nomine che il governo Letta aveva deciso di congelare in attesa del nuovo governo. Il Piemonte verrebbe ricompensato per l’assenza di ministro con la probabile presenza del torinese Stefano Ambrosini o di Silvia Fregolent e di Claudio Porchietto. In attesa c’è anche la Sicilia che oltre alla Vicari e Castiglione potrebbe vedere la riconferma di Baretta e dell’ex sindaco di Pollina Magda Culotta (Pd). Bisognerà attendere martedì per vedere se l’ineffabile Rocco Girlanda resterà nel governo in quota Ncd o se deciderà di tornare in FI qualora non venisse riconfermato sottosegretario.
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