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Pescara, 25/11/2024
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Data: 23/02/2014
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Contratti flessibili per convincere le imprese ad assumere i giovani». Via le tutele dell’articolo 18 nei primi tre anni

ROMA Uno dei dossier più delicati, sui quali si misurerà davvero la capacità di svolta del nuovo governo, è la creazione di nuovi posti di lavoro. Dal 2008 ad oggi se ne sono persi oltre un milione, e per i giovani è stata una vera Caporetto. Renzi le sue idee le ha già presentate nella bozza di Job Acts. Le portate principali del menù - oltre al taglio del cuneo fiscale - sono l’avvio del contratto di inserimento a tutele crescenti per i giovani e l’assegno universale per chi perde l’occupazione. Toccherà ora al nuovo ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, metterle a cottura. E farlo presto: nel suo cronoprogramma Renzi ha indicato marzo come deadline per gli interventi sul mercato del lavoro. Primo passo, in attesa di una riforma fiscale da varare a maggio: rendere meno complicate le assunzioni. E quindi eliminare un po’ di inutili adempimenti burocratici, semplificare, incentivare e ”non spaventare“ i datori di lavoro con rapporti indissolubili. Almeno per i primi tre anni, lasciare margini a eventuali ripensamenti. «Tutti gli elementi che facilitano l'ingresso nel mercato del lavoro, in particolare per i giovani, vanno giudicati positivamente: dagli incentivi per assumere under 30, all’introduzione del contratto d’inserimento a tutele progressive» ha dichiarato Poletti pochi giorni fa, quando ancora non sapeva che il destino lo avrebbe portato, dopo una vita passata nel mondo delle cooperative, a guidare il dicastero di via Flavia.
Il passaggio di consegne con Giovannini è fissato per domani mattina. Il nuovo ministro avrà un piglio diverso, più pragmatico («ho iniziato a lavorare nei campi a sei anni» ricorda) e meno da analista rispetto al predecessore. Ma non butterà a mare il lavoro del governo Letta. «Vorrei fare un punto con il ministro uscente Giovannini e capire lo stato di avanzamento delle cose, in modo da poter utilizzare al meglio tutto ciò che è stato fatto fino ad ora» dice Poletti al telefono, mentre è sul treno che lo sta riportando nella sua Imola. Oggi comunque non sarà giorno di riposo. «Lavorerò per fornire qualche idea al presidente del Consiglio che sta preparando il discorso programmatico».

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